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Park di Belcolle: un vergognoso balzello

L'ospedale di Belcolle

L’ospedale di Belcolle

Un piano industriale lacrime e sangue. Destinato a mettere le mani nella tasche dei viterbesi. Quelli (pochi, per la verità) che prendono il bus urbano per recarsi nelle frazioni, ma soprattutto coloro che dovranno parcheggiare davanti all’ospedale di Belcolle (sembra che la tariffa sarà di 50 centesimi l’ora). E’ questo quanto emerso ieri mattina nelle stanze comunali di via Garbini quando il piano è stato presentato in commissione dall’ingegner Cesare Curcio, fresco amministratore unico della società Francigena.

Società Francigena (partecipata di palazzo dei Priori che gestisce il trasporto urbano, i parcheggi, le farmacie comunali e i servizi di riscaldamento di alcuni edifici pubblici) che è in profondo rosso (e questo si sapeva). Sicché l’ingegner Curcio, dopo aver fatto i conti a dovere, ha studiato un piano industriale che dovrebbe avere il merito (questo è indubbio) di risanare le esangui casse dell’azienda pubblica, attraverso una serie di provvedimenti tra i quali spiccano – per la loro rilevanza sociale – proprio i due citati sopra. A partire dal 1 gennaio 2015.

Ma c’è di più, giacché nel famigerato piano – quando si arriva alla voce “personale dipendente” –  si scrive a chiare note che è necessario “individuare i percorsi normativi utilizzabili per l’anticipato pensionamento di personale eventualmente risultante in esubero e con blocco del turn over per gli anni 2014-2016”.

E fin qui la cosa potrebbe non scandalizzare nessuno. Ma dal momento che spesso piove sul bagnato, l’ingegner Curcio, nella commissione di ieri mattina, ha dovuto aggiungere a voce una postilla dal momento che, quando il piano industriale era stato già bello e redatto, dalla Regione è arrivata la bella notizia di un possibile taglio del 20 per cento ai rimborsi chilometrici. A precisa domanda sulle possibili conseguenze di tale provvedimento (che dovrebbe aggirarsi sui 400 mila euro), l’amministratore unico di Francigena non ha fatto tanti giri di parole: “La cassa integrazione in deroga per i dipendenti”. Seminando il terrore tra i consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, giacché si ripeterebbe la telenovela di quelli della Esattorie Spa.

Per ora si è deciso di soprassedere, anche in attesa di sapere con precisione dalla Pisana la cifra esatta del taglio. Ma poi bisognerà prendere una qualche decisione, oltre quelle già prese. Che, detto in soldoni, sono tutt’altro che indolori perché colpiscono i pendolari delle frazioni e, soprattutto, chi sta male e deve andare a Belcolle per curarsi.

 

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