C’erano una volta quelle belle sale cinematografiche con le sedie scomode in legno. Con il fumo del tabacco a mezz’aria che manco nella Pianura padana. Col ronzio in sottofondo della pellicola. Con il pubblico interessato. Con i bruscolini sul braciere. C’erano e non ci sono più. L’avvento delle cosiddette multi-sala ha divorato tutto. I colossi offrono più scelta (quantità e non sempre qualità), poltrone in pelle umana, mega confezioni di pop corn e ristoranti di contorno. È il mercato, baby. E tu ci devi stare.
Il risultato finale però? A Viterbo in sostanza c’è rimasto solo il Lux. Quello tra viale Trento e piazzale Gramsci. Quello romantico, che se uno sta attento ascolta pure il rumore dei treni che passano dietro. Quello che da un anno a questa parte ha adottato la politica “della famiglia”. Il prezzo scaccia crisi. Cinque euro e passa la paura. Senza guardare al fatto che sia domenica, mercoledì, San Nicola o il primo di aprile.
“È una scelta – dice il titolare Enrico Corsini – La struttura la tiro avanti io coi miei cari. E con fatica. Ci piace offrire un prodotto alternativo, con una programmazione diversa. Con impianti all’avanguardia. Che però passi non solo per i classici, quelli che poi servono per campare, ma anche per prodotti più culturali. Non faremo numeri da capogiro, ma è una bella soddisfazione veder uscire soddisfatti gli appassionati o i curiosi di turno. I consapevoli”.
E se questo è l’aspetto economico della vicenda, ci sta anche un rovescio da descrivere. Oltre ai film infatti il Lux ospita eventi di vario genere. La seconda pelle è quella di un contenitore a 360 gradi.
“Parte a breve un torneo di playstation su schermo gigante – prosegue – il Mondiale brasiliano riproposto su piattaforma tecnologica. Con trentadue sfidanti e ricchi premi. Insomma, l’intento è quello di volgere lo sguardo verso ogni persona. Tra giugno e luglio abbiamo anche in testa una rassegna estiva. Danza indiana, duetti musicali inediti, teatro d’improvvisazione”.
Tutte ottime idee. Quelle che necessariamente si debbono applicare nei momenti difficili. Quando invece di star fermi con le mani in mano si investe. Si muta. Ci si aggiorna. “E’ difficile – chiude Corsini – e la burocrazia ci mette sopra del suo. Ma questo è un lavoro che richiede passione. Inventiva. Cuore”. E pazienza…