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Tante voci e tanti suoni per la legalità

Nicola Piovani (Foto di Mario Santoro)

Nicola Piovani (Foto di Mario Santoro)

Voci e suoni per la legalità tira le somme. E trattandosi di un festival (quarta edizione) gonfio di appuntamenti, ciò che ne esce è piacevolmente un muro denso di scritte. Di pareri. Interessantissimi. Variegati. Profondi. Ma legati indissolubilmente l’uno all’altro. Il filo conduttore dell’edizione 2014 tocca tematiche calde quali le agro e le eco mafie. Il primo a dire la sua non poteva essere altri se non l’ideatore, promotore, nonché sindaco di casa, Bengasi Battisti. “Emozionante – apre così – soddisfacente. Per qualità e partecipazione. Il valore delle testimonianze ha rafforzato il concetto di memoria. Della tutela dei luoghi. Troppo spesso persi, divenuto non luoghi. Vanno conservati, attraverso concetti determinanti quali comunità, relazioni, pratiche quotidiane”.

E dopo l’apertura tocca al procuratore nazionale antimafia Franco Roberti: “Le mafie attecchiscono grazie alla corruzione – spiega – Ma non dobbiamo pensare alla mazzetta. Oggi si tratta di avanzamenti di carriera, o incarichi importanti. Si corrompono funzionari in posti strategici per ottenere un condono o una corsia preferenziale. Le ecomafie si sviluppano basandosi su qualcosa di lecito come lo smaltimento dei rifiuti. Si insinuano nel lavoro di imprenditori in difficoltà, e con la crisi è facile trovarli, smaltiscono i rifiuti interrandoli e pagando i proprietari dei terreni che vengono inquinati in maniera irrimediabile. E da lì si inquinano anche le falde acquifere”. Conferma il tutto l’altro procuratore, sponda Napoli, Nunzio Fragliasso: “Per chi brucia i rifiuti è prevista una pena detentiva mentre chi inquina una falda acquifera se la cava con una multa. Questo sistema va rivisto. Le Procure possono intervenire solo dopo che è stato commesso un reato, per cui la prevenzione è fondamentale”.

Gianni Maddaloni

Gianni Maddaloni

Si passa poi al recente. Al dramma della “Terra dei Fuochi”, il territorio compreso tra Napoli e Caserta, che potrebbe diventare qualsiasi territorio in cui vengono sversati rifiuti. Attraverso la testimonianza commovente e sincera di Maria ed Emiliano Liguori, moglie e figlio di Michele, il vigile urbano di Acerra morto a causa di due tumori provocati dall’esposizione ai materiali tossici sversati nei terreni e nei pozzi del territorio comunale. A riguardo l’avvocato Irene Sigismondi puntualizza che “l’evasione fiscale è un altro strumento per incentivare la corruzione. Un fenomeno che si è sviluppato a tutti i livelli e che concorre a togliere trasparenza. Per questo è una porta aperta all’attività malavitosa”.

Si passa a seguire al versante artistico. Affidato al maestro Nicola Piovani, che ha presentato il suo libro “La musica è pericolosa” e ha ricordato “L’importanza delle radici e della memoria. Che non deve essere nostalgia ma un trampolino verso il futuro”. Altro tassello importante è stato quello messo dal maestro Gianni Maddaloni, protagonista del libro “’O Maé”. La sua palestra di judo a Scampìa sottrae giovani alla camorra presentando loro una diversa regola di vita. “I ragazzi hanno bisogno di punti di riferimento autorevoli – chiude – Lo sport e i suoi valori sono validi strumenti. Per questo lo sport deve entrare già nelle scuole primarie”.

E questo è quanto. In attesa della quinta edizione.

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