Stefano Bonori
Dettagli oppure no, il nuovo presidente della Talete Stefano Bonori – eletto ieri con 54 per cento dei voti – avvia il suo incarico con una svolta. Niente dichiarazioni a caldo, soltanto la promessa di lavorare. E non si sa se questa scelta servirà a risolvere quer pasticciaccio brutto di via Gargana (sede della società idrica), con Talete che ha un mucchio di debiti – oltre venti milioni secondo la relazione stilata nella scorsa primavera dall’ex membro del Cda Piciucchi -, che deve fronteggiare la morosità degli utenti,m il problema arsenico, e che non ha convinto buona parte dei comuni della provincia ad aderire.
Bonori è diventato papa, insomma, come anticipato da Viterbopost il 26 luglio scorso, magari anche grazie ai buoni uffici di Giuseppe Fioroni, il parlamentare viterbese che, secondo i bene informati, ha fatto pesare tutta la sua influenza nel rimpasto della Talete. Ma si diceva della svolta a livello comunicativo.
“Preferisco non rilasciare dichiarazioni – dice Bonori – almeno finché non avrò chiara la situazione della società. E mi riferisco ai conti, che sono numeri e dunque non smentibili. Mi limito a ringraziare tutti quelli che mi hanno dato fiducia, e a promettere il massimo impegno sin da oggi. Sono stato fuori da tutto per quattro anni, meglio mettersi subito a lavorare”.
Insomma, una bella novità rispetto alle dichiarazioni fluviali – e quasi sempre inutili – dei suoi predecessori, che si sono spesso e volentieri dilungati in chiacchiere mentre la barca della Talete affondava tra i buffi. In attesa della prova dei fatti, che poi è quella che conta, Bonori almeno ha invertito questa tendenza delle dichiarazioni a pioggia. E chissà che questo non sia l’atteggiamento giusto per invertire la rotta della Spa. Sperare non costa nulla, e visti i disastrosi precedenti l’impressione è che si può solo migliorare, perché il peggio è già stato raggiunto.
