02052024Headline:

Giornalisti a strati: Erasmo, in quale sta?

merloVero è che domenica scorsa, su un autorevolissimo foglio locale, è apparso un articolo – firmato con lo pseudonimo Erasmo da Rotterdam – dove si fanno le pulci al giornalismo viterbese.

Vero è anche che l’autore si è preso la briga si dividere i “pennaroli” della Tuscia in vari strati, a seconda delle tendenze, più o meno inconfessabili, e delle caratteristiche professionali di ognuno.

Vero è che al primo strato il nostro ha inserito il “marchettaro”. Aggiungendo poi: “C’è chi lo fa con stile e chi no. Chi per una buona causa e chi per una pessima. E’ il cosiddetto servo di natura, sensibilissimo all’autorità, al potere, alle Maiuscole, con cui farcisce i suoi pezzi”.

Vero è poi che al secondo strato il nostro Erasmo mette il presenzialista. “Quello che non si perde una conferenza stampa, una commissione consiliare, un convegno, una tavola rotonda, uno scambio di auguri natalizi, soprattutto se con rinfresco finale”.

Vero è che al terzo strato c’è il citazionista. “Quello – scrive ancora – che non perde occasione per sfoggiare la sua cultura, imbottendo i suoi pezzi di cenni e rimandi che capisce solo lui. Fisicamente non è un bel vedere: di solito calza un paio di baffi retrò e il suo ego è inversamente proporzionale all’altezza”.

 Vero è che il quarto strato “è occupato da una pericolosissima specie di giornalista, quello psichedelico. “Riesce a trasformare – sentenzia Erasmo – i temi più insulsi in una discesa agli inferi della lingua italiana”.

Vero è che siamo arrivati al quinto strato, dove c’è il rompicoglioni, quello cioè che “interviene a tutte le conferenze stampa per improvvisare comizi, dare giudizi, impartire lezioni, lanciare anatemi”.

Vero è ancora che al sesto strato c’è l’interventista. “E’ il giornalista – commenta l’acutissimo Erasmo – che ha abdicato alla neutralità della professione e partecipa attivamente al dibattito politico, dispensando consigli, plasmando leadership, formulando proposte di cui non frega un tubo a nessuno. Nel cassetto ha il sogno, nemmeno troppo segreto, di scendere in campo”.

Vero è infine che al settimo e ultimo strato c’è il giornalista-Dio. “L’Onnipotente. L’Unico. L’Incorruttibile. Il suo è un mondo impalpabile, fatto di bit e di flussi di dati che viaggiano nell’etere. Lui invece, è tutt’altro che impalpabile ed etereo. Appare solo nelle grandi occasioni. Tipo la festa della porchetta”.

Vero tutto ciò, e stabilito il fatto che dietro l’anonimo pseudonimo di Erasmo da Rotterdam si nasconde un autorevolissimo (???) esponente della categoria viterbese (il capoluogo della Tuscia è una città piccola: ci conosciamo tutti…), una domanda sorge spontanea: in quale strato si inserisce l’autore dell’articolo?

Merlino lo sa. Ma preferisce che sia il lettore a dargli la giusta collocazione…

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