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L’esperto: “Non solo cinipide, anche il clima”

Andrea Vannini

Andrea Vannini

“Non solo i Monti Cimini: l’intera nazione è stata colpita da annate di produzione pari a zero” spiega Andrea Vannini, membro del comitato scientifico di Castanea 2014, ricercatore e docente di patologia vegetale e principi di biotecnologie fitopatologiche e Patologia Forestale presso il Dibaf dell’Università della Tuscia indicando gli obiettivi del congresso nazionale sul castagno Castanea 2014, che si svolgerà presso il rettorato di Santa Maria in Gradi. Quattro giorni intensi di confronto con i massimi esperti italiani in castanicoltura che avranno la possibilità di confrontarsi sulla materia in un momento particolarmente delicato a causa delle emergenze che stanno danneggiando la produzione di castagne in tutta Italia.

“Ormai le certezze di produzione – prosegue Vannini – non ci sono più, ecco perché durante Castanea saranno trattati argomenti relativi a una nuova progettualità che permettano di sfruttare al meglio le risorse. Questo è un momento cruciale: se nell’arco di due anni la nostra zona non produrrà determinate quantità, saremo fuori dal mercato. E questo, ovviamente, va evitato in maniera assoluta e con tutti i mezzi”. Durante il convegno nazionale, con i massimi esperti in castanicoltura non si parlerà solo di produzione, ma anche di raccolta, utilizzo del frutto, trasformazione, conservazione e commercializzazione.

Numerose anche le tavole rotonde che riguarderanno vari aspetti, dalle criticità della filiera alle opportunità di sviluppo, dalla green economy alla sostenibilità ambientale. “Ultimamente la maggior parte dei problemi del castagno è stata imputata al cinipide, ma non è il parassita l’unico problema: anche i cambiamenti climatici hanno modificato moltissimo gli equilibri” aggiunge Vannini che è anche convener del congresso.

Degno di nota il fatto che sia stata scelta proprio Viterbo come location di un evento di simile portata: “La nostra zona produce il 70% delle castagne di tutto il Lazio e, a livello nazionale, ha sempre rivestito una grande importanza: contiamo più di 2.000 aziende agricole che si occupano di castagne e abbiamo toccato picchi di produzione di 10.000 tonnellate – ha spiegato Vannini – Ora è fondamentale che vengano apportate modifiche e che si dia il via a una progettualità nuova per uscire dalla crisi della castanicoltura proprio in questa zona che è sempre stata di esempio per tutta la Nazione”.

Numerosi i docenti dell’Università della Tuscia che interverranno durante i quattro giorni di convegno.

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