Francesca Santoro e Ambra Viviani, studentesse del corso di pittura della milanese Accademia di Brera, si sono aggiudicate il premio “Ione Zobbi”, giunto alla seconda edizione, dedicato a opere che sappiano rappresentare artisticamente il valore, simbolico e materiale insieme, di un prodotto d’eccellenza della Tuscia viterbese: l’olio d’oliva.
La cerimonia di inaugurazione dell’installazione ambientale delle due giovani artiste si svolgerà sabato prossimo, alle ore 17 a Canino (via del Tufo, località Gioacchina). Sono previsti gli interventi di Paolo Borzatta, titolare dell’azienda agricola “Ione Zobbi”, e di Ettore Bocchia, executive chef del Grand Hotel Villa Serbelloni, con una relazione dal titolo “Il ruolo dell’olio extravergine di qualità nella vera alta cucina per la ricerca dell’invisibile”.
Il premio è stato istituito dall’azienda di Canino in memoria della fondatrice. Obiettivo? Attraverso un’opera da collocare negli spazi esterni del frantoio, “trasmettere il concetto dell’olio di oliva come icona del saper vivere e, nello stesso tempo, i valori legati alla ricerca di qualità e dell’eccellenza assoluta della produzione dell’olio extravergine”.
In breve, la storia dell’azienda. Paolo Borzatta e Ione Zobbi, scendendo dal Nord della Penisola nel corso di un viaggio, si imbattono nel territorio di Canino e se ne innamorano, tanto da metterci le radici e – “quasi inevitabilmente”, annota lo stesso Borzatta – diventano produttori di oli extravergine monovarietali sotto il marchio “I&P”.
La strategia dell’azienda è più che ambiziosa: spingere la massimo le potenzialità qualitative dei piccoli oliveti sparsi nella vicinanza della loro abtazione, con l’idea di valorizzare i monovarietali nei loro territori originari.
Risultato? Nascono ben undici oli extravergine monocultivar, provenienti da sei diverse varietà d’olive, grazie a un iter produttivo rigoroso che può contare di un frantoio che permette la lavorazione sotto atmosfera controllata.