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Dalla città dei papi alla città del rap

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Moreno, ieri sera in una discoteca del capoluogo

Il tema è quello sempre caro degli eventi. Il periodo storico preso in esame, naturalmente, si concentra sulle festività natalizie. Il presupposto invece parte da una considerazione. Che poi si ripete annualmente. A due passi da Viterbo, e quindi a Orvieto, riecco l’Umbria jazz. Che per i tecnici dello spartito non ha più l’ambizione d’un tempo. Ma per le casse delle attività e per i risvolti turistici rappresenta sistematicamente un volano non da poco.
Ora, come si sta muovendo la città dei papi? Cosa offre?
Innanzitutto va registrata la linea guida dell’amministrazione comunale. Che per ora (condizionale d’obbligo, data la confusione) pare indirizzata a sponsorizzare il capoluogo attraverso l’arte. Mostre, musei, rete. Rimangono quindi da analizzare i privati. Quelli, cioè, liberi di proporre ciò che meglio credono. Poiché trattandosi di aziende, la politica è mirata alla cassa. E non c’è nulla di male se il nobile fine culturale venga meno.
Così si parte da ieri sera. Nottata appena conclusa. Dal Perfidia (discoteca sulla Cassia sud) è passato il rapper col biberon, Moreno. Pubblicizzato ovunque su manifesti che lo vedono in posa da boxer. Stile Federico Fiumani, atto primo. Paragone ambizioso e che regge poco. Ma così vuole il mercato. Il sabato appena tramontato ha visto inoltre anche la presenza al Subway (altra disco, seppur camaleontica) di Ricky Portera. Fondatore degli Stadio, già chitarrista di Dalla, Ron e Finardi. Scommessa ambiziosa. Chissà com’è andata. Ma sempre dalla parti dell’ex centro commerciale Ok, a breve verranno serviti i piatti forti. Il 27 un altro rapper, Fedez. Per Capodanno J.Ax (quello degli Articolo 31, di Voglio una lurida e Ohi Maria). Due forme di espressione fortemente attuali. Un’accoppiata di prodotti che fonda le basi del proprio successo (ad oggi, nel caso di Ax)  sulla propulsione televisiva. Il primo a X Factor, il secondo a The Voice.

Il pornodivo, ex Talpa, Francesco Trentalance

Il pornodivo, ex Talpa, Francesco Trentalance

Segno chiaro che, in una provincia poco identitaria come questa, tirano forte i modelli “imposti”. Sbucati (o piazzati) dal tubo catodico. Facili da catturare.
Per l’altra (modesta) fetta di mondo, ecco il concerto di stasera. Al Glitter caffè  ci stanno i Management del dolore post operatorio. Ennesimo ensemble moderno. Che paraculamente galleggia tra il retrò sinistroide (la cultura, così vuol l’abitudine, volge sempre lo sguardo a manca) e la fusione con l’elettronica più il punk più il cabaret più l’amarcord. Insomma, una semi-nicchia. Che poi proprio nicchia non è. Se non nella scatola. Il contenuto, stesso discorso si potrebbe fare per lo Stato Sociale e altre tonnellate di band sui generis, fosse un formaggio sarebbe una ricotta. Prima la mangiavano le “zecche”, ora gli “hipster”.
Interessante sarà invece affacciarsi al primo Tuscia gospel festival (dietro ci sta il Tuscia in jazz). Poiché le melodie dei neri d’America son nuove in zona. E anche perché cavalcano il Roma gospel festival. Che quindi servirà da cassa di risonanza sulla Capitale. A breve il cartellone.
Tornando infine alla televisione ecco due anomalie programmate. Il 18 al Pala Malé risbuca il comico Maurizio Battista. Che piace alle famiglie, alla Rai, a Mediaset e pure a Sky. A giorni invece (e infine) si inaugurerà un nuovo sexy shop (ormai spuntano in ogni pinzo). Ospite d’onore Francesco Trentalance. Che, vuoi o non vuoi, sempre dalla tivù proviene. Anche se di norma appare dopo la mezzanotte.

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