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Il Cubo riparte dal cinema (e da Giobbe)

Giobbe Covatta, protagonista sabato al Cubo festival

Giobbe Covatta, protagonista sabato al Cubo festival

Tutto è pronto. Ciak, si comincia. Parte proprio stamane il secondo atto del Cubo festival. Un prezioso bis, dopo la felice parentesi del 2013, ambientato ancora a Ronciglione. Per estro e dedizione di venticinque associazioni, tre istituzioni, e tanti comuni mortali di buona volontà. Come Italo Leali e Alessandro Vettori, ideatori del lungimirante progetto low cost.

Il poliedrico contenitore culturale, a 360 gradi, tra le mille novità propone un’ampia pagina dedicata al cinema.
Per quest’oggi la pellicola di riferimento è “Le cose belle”, di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno. Il film racconta la fatica e la bellezza di crescere al sud. Adele, Enzo, Fabio e Silvana ripercorrono la Napoli speranzosa di gioventù, e quella difficile dell’età matura. In sala i registi, per il consueto dibattito.
Domani invece sarà la volta de “Il sole dentro”, di Paolo Bianchini. Anch’esso a Ronciò. Come canovaccio un paio di lunghi viaggi che si intrecciano e uniscono l’Europa all’Africa.
Toccherà poi alle giovani leve con la fobia della telecamera. Iezzi e De Marchis presenteranno il cortometraggio “Last far west” (sempre domani), un’opera selezionata sul tappeto rosso di Cannes. A seguire altri tre corti, della Piovra produzioni.
E di fianco al cinema ecco la serata clou del 6 dicembre. Al teatro Petrolini torna Giobbe Covatta (365 giorni addietro si dedicò solo ai bimbi delle scuole). Il partenopeo tuttofare si cimenterà nella sua ultima fatica, lo spettacolo “Sei gradi”. A fianco di Ugo Gangheri e in una delle primissime date di un lungo tour. Di cui, tra l’altro, ha già parlato anche Striscia la notizia.
“Sei” sono i gradi centigradi in più misurati sul pianeta. Per una commedia leggera ma riflessiva ambientata nel futuro. Saranno figli, nipoti e pronipoti (non quei cartoni animati buffi) a presentare al pubblico uno stile di vita quasi impossibile. Ereditato dalla attuali generazioni. Contornato di pazze invenzioni. Sulle quali Covatta giocherà molto, al fine di strappar risate, talvolta amare. “Ne emergeranno personaggi di grande verve, indaffarati a realizzare all’ultimo momento quello che noi avremmo dovuto fare da anni”, l’autore ne parla così. Non mancherà la satira quindi, ma affiancata alla divulgazione scientifica e alla consapevolezza.
E questa è solo una piccola (seppur determinante) parte di un cartellone grande così. Per informazioni, curiosità, scaletta e molto altro, il sito da consultare è www.cubofestival.it.

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