La pagina web del Patto dei sindaci
I sindaci di tutta Europa hanno fatto un patto. Il Patto dei sindaci, appunto. Che non è una cosa da Tartarughe ninja. Bensì un progetto serio. “Dopo l’adozione del Pacchetto europeo su clima ed energia nel 2008, la Commissione europea ha lanciato il Patto dei sindaci per avallare e sostenere gli sforzi compiuti dagli enti locali nell’attuazione delle politiche nel campo dell’energia sostenibile. I governi locali, infatti, svolgono un ruolo decisivo nella mitigazione degli effetti conseguenti al cambiamento climatico, soprattutto se si considera che l’80% dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 è associato alle attività urbane.
Per le sue singolari caratteristiche, il Patto è considerato dalle istituzioni come un eccezionale modello di governance multilivello”, così si legge sul sito internet dedicato.
Bene. A questo imponente meccanismo risultano iscritti ben 6169 firmatari. Aggiornati quotidianamente on line. Uno degli ultimi a timbrare con penna Bic interattiva (e in assoluto il primo in provincia di Viterbo), è Soriano nel Cimino. Lo stesso capoluogo comunque, gira voce, aderirà a breve. Per ora, meglio concentrarsi su Soriano. “Ci si impegna concretamente attraverso interventi che modernizzino la gestione amministrativa e influiscano direttamente sulla qualità della vita dei cittadini – spiega il sindaco Fabio Menicacci – l’adesione volontaria poi porta l’amministrazione ad assumere obiettivi non imposti dalla normativa, e l’approccio quantitativo nella definizione dei tempi da rispettare e degli obiettivi da raggiungere”.
Il sindaco Fabio Menicacci
Attraverso la firma si sposa il Piano d’azione per l’energia sostenibile (Paes), che dovrà indicare le azioni che verranno intraprese, sia dal settore pubblico che da quello privato, per ridurre di almeno il 20%, le emissioni di gas serra entro il 2020. “In consiglio – prosegue Menicacci – è stato approvato il Paes, approntato grazie all’apporto di AZZEROCO2 di Lega Ambiente, società scelta come partner. Indica la strategia operativa di lungo termine, le misure di contenimento e le attività da intraprendere”.
Cos’altro aggiungere? La strada appena imboccata è ancora lunga. Ma almeno pare buona.
