03052024Headline:

“Sull’Andosilla noi non molliamo”

La manifestazione di due settimane fa davanti all'Andosilla

La manifestazione di due settimane fa davanti all’Andosilla

“Il destino del nostro ospedale sembra segnato, ma noi non ci stiamo”. L’ospedale in questione è l’Andosilla di Civita Castellana, una volta eccellenza della sanità provinciale e ora – secondo alcune forze politiche, gli addetti ai lavori, le associazioni di cittadini civitonici – destinato ad un inesorabile declino. Le parole invece sono del consigliere comunale Luca Giampieri, che insieme all’altra rappresentante di Fratelli d’Italia, ha lanciato una sottoscrizione per cambiare (o provare a) una storia che sembra già scritta.

I fatti sono noti, e Viterbopost li ha raccontati nei giorni scorsi. Il nuovo atto aziendale della Asl, appena inviato alla Regione dopo averlo esposto ai sindaci della Tuscia (non tutti però hanno espresso il loro gradimento), sembra danneggiare non poco l’Andosilla. Anche se qualcuno continua a chiamarla soltanto razionalizzazione… “Anche il sindaco Angelelli l’ha votata, in particolare l’articolo 80, che per noi invece deve essere assolutamente modificato – dice Giampieri – Ci tagliano i posti letto, che sono scesi ad 82, ci chiudono la terapia sub intensiva, con la relativa impossibilità di effettuare a Civita Castellana degli interventi importanti e di eccellenza come quelli di chirurgia dell’obesità, bloccano i finanziamenti per ristrutturare i reparti: la situazione non è più tollerabile, e non riguarda soltanto i civitonici, ma tutti gli abitanti di un comprensorio su cui insistono tre province”. Per Fratelli d’Italia, infatti, il danno è anche economico, “perché in tanti arrivavano all’Andosilla da altre zone, portando anche soldi nelle casse della sanità viterbese. Senza dimenticare che oggi non esiste un responsabile della struttura, e che sembra proprio che il futuro ci riservi l’unica prospettiva di avere un Pronto soccorso di alto livello, cosa che però non ci può soddisfare. Sono questi tagli orizzontali alla sanità che vogliamo combattere”.

Ecco dunque la battaglia dei due consiglieri, che vogliono sfruttare tutte le opzioni: “La raccolta di firme affinché il sindaco si attivi per chiedere la modifica dell’atto aziendale è già partita, ed è a buon punto – dice Giampieri – Ne servono duecento: le avremo presto. E dopo la nostra mobilitazione proprio davanti all’ospedale, vorremmo anche che si tenesse un consiglio comunale straordinario, con tutti i gruppi politici, i sindaci dell’hinterland, le associazioni dei cittadini. E naturalmente anche Macchitella, il presidente della Regione Zingaretti e il consigliere regionale Panunzi…” Con una postilla finale dedicata ancora al sindaco Angelelli: “Avrebbe dovuto fare come il suo collega di Acquapendente Bambini, che è sceso in campo da subito per difendere l’ospedale locale..:” E sembra proprio esserci riuscito. Lui.

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