02052024Headline:

“La revoca di Gigli? Scelta scriteriata della Regione”

Aurigemma (Forza Italia): "I cittadini rischiano di pagare gli errori di Zingaretti"

Antonello Aurigemma, consigliere regionale di Forza Italia

Antonello Aurigemma, consigliere regionale di Forza Italia

Sulla revoca dell’incarico del direttore generale dell’Ater, Ugo Gigli, comincia a muoversi la politica. L’intervento del consigliere regionale di Forza Italia, Antonello Aurigemma, accusa il presidente della Regione Nicola Zingaretti: “Così – dice l’esponente azzurro – rischia di far pagare le sue scelte scriteriate ai cittadini”. E non solo per il caso Gigli, visto che dal 19 gennaio la direzione infrastrutture della Regione ha ordinato ai commissari dell’Ater la rimozione entro novanta giorni di tutti i direttori generali.

La sede dell'Ater in via Garbini

La sede dell’Ater in via Garbini

“Ci sono già dei precedenti, che noi tra l’altro avevamo ricordato a Zingaretti – sostiene Aurigemma – coi tribunali che avevano riconosciuto le ragioni del direttore generale di Roma, Panella, sollevato dall’incarico dallo stesso Zingaretti, e di quello di Civiatevcchia, Nunzi, revocato da Marrazzo. Entrambi risarciti, coi soldi dei cittadini. Nonostante questi precedenti è stata inviata la lettera del 19 gennaio, che ha risvegliato gli addormentati commissari dell’Ater, i quali in poche ore hanno provveduto a defenestrare i direttori”. E veniamo al caso Viterbo. “Dove il solerte commissario Bianchi (ex sindaco di Faleria, in quota Pd) non contento di aver defenestrato il direttore generale violando le più elementari leggi regionali e nazionali, ha infranto anche le norme interne dello statuto dell’Ater, andando a nominare come direttore pro tempore non il dirigente più anziano, ma l’ultimo degli assunti dell’azienda (l’addetto stampa Massimo Bindi, ndr), che non ricopriva neanche ruoli dirigenziali. E nel suo incarico di soli quattro giorni, fino a lunedì 2 febbraio, avrà il compito di far costituire l’azienda come parte civile nel procedimento tra Gigli e una ex dipendente dell’ente (l’ingegnere Angela Birindelli, ndr)”. Per Aurigemma, dietro c’è dell’altro e andrebbe cercato nei rapporti interni.

Ma è Zingaretti il bersaglio: “Il presidente non ha compreso che la Regione non è la sua azienda, dove può fare ciò che vuole, come inserire i dirigenti non allineati in una black list. E non vorremmo che fossero i cittadini a dovere pagare certe scelte illogiche. Ma se Zingaretti è sordo alle nostre richieste di chiarimento saremo costretti a rivolgerci alle autorità competenti per ricevere quelle risposte che cerchiamo”. Insomma, dopo le azioni legali promesse da Gigli (a livello penale e civile) ora arrivano anche quelle di una parte dell’opposizione in Regione.

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