02052024Headline:

La Viterbese, la Lupa e la partita dei sogni

Oggi il big match a porte chiuse di Rocca Priora

Fabio Oggiano, 27 anni e due gol a Selargius

Fabio Oggiano, 27 anni e due gol a Selargius

L’attesa è finita, ma non è ancora il caso di andare in pace (tie’). L’attesa è finita e oggi, dopo l’ultima notte di pensieri e adrenalina, la Viterbese andrà lassù a Rocca Priora, sul cucuzzolo dei Castelli, per andarsi a giocare il campionato in casa (vietato scrivere cose tipo “tana”) della Lupa.

Ci arrivano, i ragazzi in gialloblu con quattro punti di distacco, con nove gol rifilati domenica al Selargius zemaniano – nella peggiore accezione del termine – e con tutte le motivazioni del mondo. Ci arrivano, Scardala e compagni, dopo tre settimane sospesi a galleggiare nell’incertezza, tra una pausa per il torneo di Viareggio, un rinvio per la stessa ragione, la speranza di avere comunque i tifosi al seguito, la delusione delle porte chiuse, lo sciacallaggio di qualcuno che parlava di “campo neutro” come ipotesi possibile. Ciononostante, la società e mister Ferazzoli hanno lavorato di bisturi e di roncola affinché la squadra non finisse rosolata a fuoco lento, e l’operazione è riuscita, da quel che si è visto a Selargius. Nove a uno non è il record assoluto nella storia dei leoni (ci fu un 9-0 col Tolfa in Promozione) ma lo è per quanto riguarda i campionati disputati in serie D. E al di là delle statistiche – crude e fredde come un tonnaccio di seconda scelta – c’è da essere sicuri che la goleada abbia mandato un messaggio chiaro agli avversari di oggi.

L’attacco funziona, e si sapeva. Ha funzionato anche senza Saraniti, che comunque tornerà a disposizione per Rocca Priora: Neglia e Morini e Oggiano hanno tutti segnato, e l’unico a rimanere a secco è stato Pippi, che però – ormai lo sappiamo – si tiene i gol per le occasioni importanti, e non avvezzo a sprecarli nelle domeniche normali. Starà ancora all’allenatore catalizzare tutto l’incredibile potenziale offensivo che la famiglia Camilli gli ha messo a disposizione e farlo rendere al massimo (“ottimizzarlo”, direbbe  Briatore) in campo al Montefiori. Già, il Montefiori, protagonista involontario del partidazo. Nessun tifoso, domani: solo dirigenti, familiari e addetti ai lavori. Ed è un peccato imperdonabile, perché qui ci si gioca la stagione. Per una volta, oltre ai numerosi, appassionati e generosi tifosi della Viterbese (che ieri al Rocchi hanno abbracciato la squadra durante l’allenamento di rifinitura), saranno penalizzati anche quelli castellani. Un brutto segno per un campionato spettacolare e, in generale, per il calcio italiano. Ci sarà tempo per parlarne: questo è il tempo per vincere.

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