02052024Headline:

“Talete si salva solo se torna tutta pubblica”

Netta la posizione di Gianluca De Dominicis (5Stelle): "No deciso ai privati"

Gianluca De Dominicis (Cinque Stelle)

Gianluca De Dominicis (Cinque Stelle)

“Su Talete va cambiata totalmente l’attuale impostazione”. Gianluca De Dominics, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, ripropone ad alta voce il ritorno ad una società di gestione totalmente pubblica. Ecco il suo ragionamento: “Partiamo dai fatti – attacca -. Talete in 15 anni di mala gestione ha accumulato milioni di euro di debiti ed ora si trova, per l’ennesima volta, sull’orlo del baratro. Il Parca, il piano di ristrutturazione e di rilancio, per quanto ci riguarda è largamente inattuabile perché presuppone l’intervento diretto dei comuni. Ci sono oggettivamente le condizioni perché i comuni si impegnino per un aumento di capitale di 4,5 milioni? In quota parte, quello di Viterbo dovrebbe in 3 anni tirar fuori 900mila euro: a me sembra molto complicato”. Non solo, ma  il discorso si allarga ulteriormente: “Invocare come il messia l’intervento della Regione- aggiunge De Dominicis – secondo noi è solo una maniera per spostare il problema. Ci si rende conto che la Regione non può intervenire, né direttamente né indirettamente, in una società per azioni che è di proprietà di altri? Ammesso che lo faccia, scatterebbe immediatamente la mannaia dell’Europa perché si tratterebbe di un aiuto di Stato”.

E allora di fronte ad una situazione che ogni giorno diventa più drammatica,di fronte ad una montagna di debiti e alla prospettiva dell’impossibilità di poter pagare gli stipendi ai lavoratori che si fa? “La nostra risposta è che Talete si salva se viene resa totalmente pubblica. Il 13 aprile dell’anno scorso fu approvata all’unanimità dalla Pisana la legge n.5 di iniziativa popolare  che prevede appunto la ripubblicizzazione del servizio idrico: è una legge vigente anche se finora non è mai stata applicata. C’è sempre però una prima volta…””.

Ma, in concreto, che cosa succederebbe? “Se c’è una vera volontà politica, il percorso è chiaro. Con i dovuti passaggi giuridici e con il tempo necessario, Talete diventerebbe una società totalmente pubblica in quel caso anche con la presenza della Regione. Questa è la nostra posizione e questo diremo in Consiglio comunale”.

Ci sono però emergenze che vanno affrontate subito… “Me ne rendo conto, ma di fronte ad una ipotesi del genere in cui i debiti pregressi sarebbero garantiti dalla stessa Regione e non dai comuni (peraltro nemmeno tutti…), si potrebbero intavolare discorsi  più seri con i creditori. Del genere: i debiti li paghiamo, ma dateci più tempo perché abbiamo intrapreso una strada diversa che porterà a questo risultato. La legge, poi, prevede anche la divisione del territorio in bacini idrografici e la creazione di consorzi di gestione totalmente pubblici”.

Ancora polemiche sulla gestione del servizio idrico

Ancora polemiche sulla gestione del servizio idrico

Il discorso è interessante ma, allo stato dell’arte, sembra un sogno. “Io credo che se c’è la volontà politica, tutto si possa realizzare. Purtroppo credo che sotto ci sia dell’altro…”. In che senso, consigliere De Dominicis? “Nel senso che temo che si stia andando verso una completa privatizzazione con la nascita dell’Ato unico regionale e la consegna nelle mani di un privato: Acea, tanto per fare nomi”.

La vostra posizione in merito? “Assolutamente contraria. Non è la strada giusta ed è in netto contrasto con il referendum del 2011. Perché i comuni dovrebbero metter soldi dentro Talete se poi fra tre mesi o sei o un anno, il pacco confezionato finisce nelle mani di Acea? No, la soluzione è quella della gestione totalmente pubblica. Basto solo volerlo”.

Intanto i lavoratori, nell’assemblea di ieri, hanno deciso: lo sciopero generale è stato programmato per il 27 febbraio: Una data simbolica poiché si tratta del giorno in cui dovrebbero ricevere lo stipendio. Che, allo stato dell’arte, non arriverà.

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