01052024Headline:

Il tutor per evitare altre assurde tragedie

Viterbopost è andato a vedere uno dei tratti pericolosi dove verrà installato il sistema

Strada Verentana, una serie di cartelli indica la curva pericolosa verso sinistra

Strada Verentana, una serie di cartelli indica la curva pericolosa verso sinistra

“Qui vai piano, per favore. A prescindere dai limiti di velocità e dal cartello luminoso che chiede di rallentare. Quando ti trovi in questo posto, pigia sempre sul pedale del freno, perché già in troppi ci hanno lasciato la pelle”. Chiunque abbia preso la patente di guida in Alta Tuscia, si è sicuramente sentito dire questa frase. Pronunciata in modo secco e brusco dal tipo dell’autoscuola. E non per voler impaurire il solito diciottenne alle prese coi deliri di onnipotenza. E nemmeno perché prevenire è meglio che curare. Quel tratto di Verentana, grossomodo compresa tra il km 16 e quello 18, è senza dubbio una delle fette di asfalto più pericolose della Tuscia.
E non è quindi un caso (né tantomeno un discorso legato al solo profitto) se l’area a breve verrà monitorata dai tutor. Attrezzi elettronici posti all’inizio e alla fine di un lembo stradale. Capaci di catturare la velocità media di un conducente in un determinato tratto di strada. E di sanzionarlo, qualora sia necessario. Ma, su tutto, le telecamere volute dalla Provincia (cinque in totale: gli altri saranno sulla Nepesina, sulla Cimina, sulla Tuscanese e sulla Teverina), serviranno ad evitare nuovi incidenti. Nuovi morti. Nuove famiglie straziate dal dolore.

Una croce con dei fiori freschi, altra testimonianza della pericolosità dell'area

Una croce con dei fiori freschi, altra testimonianza della pericolosità dell’area

Basta infatti farsi un giro su Google, per capire quante ne siano successe in quelle tre curve tra Valentano e Capodimonte. Il quotidiano nazionale Repubblica ricorda ancora il famoso impatto (si sta parlando del lontano 28 agosto 1993) tra l’auto di Antonello Fassari e altre tre vetture. Morirono due ragazzi del posto. Il protagonista dei Cesaroni invece se la cavò con qualche frattura. Lui, moglie e figlia.
Più recentemente, nel 2007, il gomito scosceso che tira verso il lago di Bolsena si è portato via in un sol boccone tre compagni di classe. Giovanissimi, brave persone. Una croce in pietra ancora li ricorda.
E in mezzo a queste due catastrofi, altri mille sfortunati episodi. Intervallati da una nuova segnaletica. Da un pannello che misura la velocità e prova a stemperare gli animi. Ma tali accortezze non bastano. Assolutamente.

Il primo cartello "rallentare"

Il primo cartello “rallentare”, scendendo da Valentano

“Non è un territorio di nostra competenza – dice il sindaco di Valentano, Francesco Pacchiarelli – ma accolgo comunque la notizia con felicità. Perché ogni santo giorno lì ci passano tanti miei compaesani. E so che anche le case del circondario hanno richiesto più volte di prendere provvedimenti. Non stiamo parlando di autovelox, signori, ma di un’apparecchiatura che controlla, avvisa, e permette di moderare l’andatura. Ben venga, pertanto”.
Già, ben venga. Nonostante le polemiche e le finte zuffe politiche a riguardo. Un tutor può salvare la vita. Un tutor è ben visibile e funziona h24, anche col maltempo. Un tutor, magari, può finalmente porre la parola fine su una brutta faccenda che puntualmente si ripresenta.

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