03052024Headline:

Pagamenti, che puntualità le imprese viterbesi

Record tra le province del Lazio, ma cresce il numero di chi paga in forte ritardo

Le imprese viterbesi sono le più puntuali nel Lazio nei pagamenti commerciali

Le imprese viterbesi sono le più puntuali nel Lazio nei pagamenti commerciali

Pagare le proprie pendenze con puntualità è un dovere per chi ha contratto un debito, ma è anche un diritto per chi deve ricevere quel danaro e che magari ha a sua volta contratto impegni che potrebbe non essere in grado di onorare. Un meccanismo perverso che ha già messo in ginocchio moltissime aziende (lo Stato, tanto per dire, è un pessimo pagatore…) e che rischia di mandare ancora di più in crisi diverse realtà imprenditoriali. Non è migliore la situazione per quanto riguarda la situazione tra privati con un dato fortemente preoccupante che balza subito agli occhi: dal 2010 ad oggi il numero di chi paga con un ritardo superiore ai 30 giorni è cresciuto del 200,9%. E contemporaneamente sono in calo del 14,2% le imprese con ritardi entro 30 giorni dalla scadenza e in diminuzione del 22% i buoni pagatori.

Nella speciale classifica della puntualità nei pagamenti commerciali le imprese della provincia di Viterbo si posizionano al primo posto nel Lazio: il 30,8% ha infatti saldato puntualmente le fatture ai fornitori, il 48,2% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni dai termini concordati, il 21,1% oltre i 30 giorni. Una performance migliore della media regionale (25,8% di pagamenti puntuali) ma peggiore di quella nazionale (36,3%). DA segnalare, in linea con l’andamento nazionale già menzionato, il peggioramento dei ritardi gravi, passati in 5 anni dal 5,8% del 2010 al 21,1% attuale.

È quanto emerge dallo Studio Pagamenti realizzato da Crisis D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese laziali del nel primo trimestre 2015. Dopo Viterbo nella classifica delle province più puntuali c’è Rieti (26,3%), Frosinone (25,9%), Roma (25,5%). Chiude Latina, con solo il 24,3% di pagamenti alla scadenza a fronte di un 22,1% di ritardi gravi.

A livello regionale il Lazio ha mostrato difficoltà nei pagamenti commerciali. Solo il 25,8% delle imprese laziali ha infatti saldato puntualmente le fatture ai propri fornitori, mentre il 50,7% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni dai termini concordati e il 23,5% con un ritardo oltre i 30 giorni. Il Lazio inoltre mostra una performance di pagamento inferiore sia alla media italiana (36,7% di imprese puntuali, 15,7% di imprese oltre i 30 giorni di ritardo), sia a quella del centro del Paese (31,5% di imprese puntuali, 18,5% oltre i 30 giorni di ritardo). Nel contempo, sempre rispetto a 5 anni fa appaiono in calo del 14,2% le imprese con ritardi entro 30 giorni dalla scadenza e in diminuzione del 22% i buoni pagatori.

In relazione alle diverse tipologie di dimensione aziendale, il Lazio si caratterizza per una certa omogeneità nei ritardi oltre i 30 giorni che vanno dal 15,7% nelle medie imprese al 25% nelle micro realtà. Nei pagamenti puntuali, invece, “primeggiano” le micro imprese con una concentrazione del 27,2%, ma si tratta di valore decisamente inferiore a quanto osservato a livello nazionale (36,3%). Il settore economico che mostra le maggiori criticità è il Commercio al dettaglio, punto finale di tutte le filiere: solo il 20,6% delle imprese del comparto è puntuale, mentre il 32,8% salda i fornitori con grave ritardo. Si distinguono in positivo invece i Servizi finanziari con il 30,2% di imprese puntuali.

In particolare difficoltà nella puntualità dei pagamenti il settore del commercio al dettaglio

In particolare difficoltà nella puntualità dei pagamenti il settore del commercio al dettaglio

“Il Lazio mostra performance di pagamento inferiori alla media italiana e vede le sue imprese in difficoltà nel gestire i pagamenti verso i fornitori: a preoccupare maggiormente sono i ritardi gravi che colpiscono circa un’impresa su quattro – commenta Marco Preti, amministratore delegato Crisis D&B -. Durante la crisi le aziende hanno vissuto un forte cambiamento nella gestione dei pagamenti e del credito commerciale e ora è possibile tirare le somme di questo nuovo contesto. Da un lato, le aziende operano oggi in un ambiente più complesso e rischioso rispetto al passato: fallimenti più frequenti, maggiore volatilità dell’affidabilità delle controparti, forte rischio di ritardi e insoluti anche dai clienti storici più fidelizzati. Dall’altro, hanno imparato a gestire meglio il credito commerciale, rendendolo un elemento centrale della gestione della clientela”. Le aziende che hanno raggiunto i migliori risultati sono quelle che hanno affrontato il problema dei ritardi e degli insoluti con un approccio più evoluto e sofisticato, adottando ad esempio un più attento monitoraggio della clientela e differenziando le strategie in funzione della tipologia di clientela. “In altre parole – conclude Preti – le imprese che hanno investito nella gestione del credito commerciale, in procedure, strumenti e persone, possono ora affrontare la ripresa con maggiore sicurezza e fiducia”.

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