04052024Headline:

“Basta morti bianche: è ora di intervenire”

Dopo l'ennesimo incidente mortale, tuona Stefano Macale (segretario Filca Cisl)

Stefano Macale, segretario regionale Filca, Cisl

Stefano Macale, segretario regionale della Filca Cisl

Ogni santissimo anno succede la stessa cosa. Che, tra l’altro, si concentra giocoforza a cavallo tra la primavera e l’estate. Partono i cantieri, e parallelamente a quelli edili, si attacca anche a lavorare i terreni dediti all’agricoltura. Ed in men che non si dica, ecco il dolorosissimo susseguirsi di morti bianche.
L’ultima vicenda di questo tipo è avvenuta durante il weekend appena passato. Ad andarsene prematuramente è stato Luciano Pacioni. Sessantaduenne valentanese, impegnato nel suo lavoro quotidiano a Pescia Romana. L’uomo si trovava in un cantiere, stava realizzando le fondamenta di un nuovo edificio. Il terrapieno sul quale si poggiava col suo mezzo è franato. Un volo di ben quattro metri, e la caduta in fondo allo scavo.
Le sue condizioni sono apparse immediatamente molto critiche. A nulla è valsa la corsa contro il tempo del 118, arrivato in elicottero. Il decesso è stato registrato all’ospedale Gemelli di Roma, un paio d’ore dopo.
“Questa è la quinta vittima dell’anno tra i cantieri – esordisce Stefano Macale, segretario regionale Cisl, sponda Filca – tutto ciò è inammissibile, bisogna intervenire. E di corsa”.

L'elicottero del 118 intervenuto a Pescia Romana

L’elicottero del 118 intervenuto a Pescia Romana

E se ne era parlato già poco tempo fa dell’argomento. Quando proprio il sindacato di cui sopra si era esposto, preventivamente e conoscendo bene certe tristi abitudini, con un comunicato esortativo inviato dal rappresentante provinciale Fabio Turco. “Torniamo ora a chiedere degli interventi rapidi – prosegue comunque Macale – per rafforzare i controlli. Maggiori risorse per la prevenzione e per la formazione, più investimenti e personale ispettivo per la lotta al lavoro nero ed alle irregolarità. Controlli e sanzioni”.
Ecco quindi un nuovo disperato appello. Che si basa semplicemente sui numeri. Dal 2003 infatti, nel Lazio, ben 182 operai ci hanno rimesso la vita. E la precarietà del lavoro, che ormai si basa su contratti rapidi (e quindi sull’assunzione di personale spesso non troppo qualificato, o semplicemente non munito delle giuste attrezzature di sicurezza), pare sia destinata ad allargare la forbice. “Come si fa a non modificare la legge Fornero sull’età pensionabile? – chiude Macale – Molti incidenti, come quello di Pescia, coinvolgono gente di oltre 60 anni. È assurdo che a quell’età si debba ancora essere impiegati in edilizia”.

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