01052024Headline:

“Assunzioni Asl, ennesimo smacco per i 17”

Torna a galla la vicenda dei medici e dirigenti assunti, sospesi e poi licenziati

Andrea Filippi, ex responsabile dei precari Asl della Cgil

Andrea Filippi, ex responsabile dei precari Asl della Cgil

La decisione del presidente della Regione Nicola Zingaretti di consentire 37 assunzioni a tempo indeterminato nella sanità laziale sta provocando reazioni e discussioni. A carattere locale, visto che la Tuscia al contrario di Roma, Rieti e Frosinone è rimasta fuori da questo provvedimento, e anche a carattere regionale, dato che ha riacceso i riflettori sulla questione del precariato.

Dopo gli interventi della consigliera comunale Martina Minchella e della rappresentante del comitato idonei e vincitori di concorsi pubblicità della sanità, è interessante ascoltare il parere di Andrea Filippi, ex rappresentante del Comitato precari alla Asl di Viterbo che seguì, all’epoca, la vicenda dei 17 dirigenti medici precari prima stabilizzati, poi sospesi e infine licenziati (era il 2013) dalla stessa azienda sanitaria viterbese. Una storia che oggi giocoforza torna alla ribalta: “Perché per i 17 quest’ultima notizia delle 37 assunzioni decise da Zingaretti rappresenta l’ennesimo smacco – dice Filippi – E conferma una cosa: finché la Regione sarà in mano ai burocrati non cambierà nulla, perché manca una chiara volontà politica di risolvere la questione precariato una volta per tutte”.

Per Filippi quello che è successo nei giorni scorsi è la replica di un film già visto: “Si assumono gli esterni a tempo indeterminato e si lascia invariata la lunga lista dei precari, continuando ad utilizzarli come se niente fosse. Un precario guadagna sempre lo stesso stipendio, non ha scatti, e dunque è un risparmio sulla pelle dei lavoratori. In più così si scatena una guerra tra poveri”. Cioè tra gli idonei dei concorsi e quelli che i concorsi li stanno aspettando da tempo immemorabile.

“Sì, è una guerra tra poveri dove tutti hanno ragione, purtroppo – dice Filippi – La Regione potrebbe risolvere questa faccenda, se appunto ci fosse una chiara volontà politica e a prescindere dalle misure dettate dal Governo centrale. L’unico che ci provò fu Piero Marrazzo, nel 2009, con un protocollo ad hoc che generò una direttiva. Prevedeva di stabilizzare tutti i precari con l’idoneità, e poi di bandire concorsi per gli altri. Un percorso definito, che però fu disatteso prima dalla Polverini e poi da Zingaretti, senza che nessuno, e penso ai sindacati, si sia mai fatto sentire seriamente. E adesso ci ritroviamo coi precari aumentati e altri che dopo 20 anni in pianta organica, quando possibile, hanno approfittato per trasferirsi in altre regioni. Naturalmente i buchi lasciati sono stati riempiti da altri esterni: una beffa nella beffa”.

E torniamo ai 17 della Asl Viterbo: “Anche loro, all’epoca, furono vittime della guerra tra poveri di cui sopra. Perché passò un messaggio sbagliato, e strumentalizzato ad arte – riflette Filippi – quando invece le loro assunzioni a tempo indeterminato sarebbero state le prime di un percorso di stabilizzazione che avrebbe riguardato anche gli altri aventi diritto. Invece furono sospesi, licenziati e riportati allo stato di precari. Asssurdo”.

Policy per la pubblicazione dei commenti

Per pubblicare il commenti bisogna registrarsi al portale. La registrazione può avvenire attraverso i tuoi account social, senza dover quindi inserire ogni volta login e password o attraverso il sistema di commenti Disqus.
Se incontrate problemi nella registrazione scriveteci webmaster@viterbopost.it

Pubblica un commento

Per commentare gli articoli, effettua il login attraverso uno dei tuoi profili social
Portale realizzato da