Niente da fare. L’ex direttore generale dell’Ater di Viterbo Ugo Gigli non sarà reintegrato nel ruolo e nelle funzioni. Il Tribunale di Viterbo, con decreto di rigetto 3648/2015 del 17 luglio 2015, ha infatti respinto il reclamo proposto dallo storico massimo dirigente dell’Ater viterbese, nel quale si chiedeva appunto di essere reintegrato.
“Tale pronunciamento – si legge in una nota emanata dalla stessa Ater – testimonia la fondatezza di ogni atto compiuto in questa delicata fase dalla Regione Lazio e dal commissario straordinario di Viterbo, avvocato Pierluigi Bianchi”.
Ma non sarà neppure questo pronunciamento della magistratura viterbese a fermare l’azione di Gigli il quale avrebbe in animo di presentare un ulteriore ricorso per tornare sulla poltrona che continua a considerare “illegittimamente sottratta da una decisione sbagliata nella forma e nella sostanza”, come ebbe a dichiarare qualche mese fa a Viterbopost.
Di tutt’altra opinione, invece, l’Ater che sottolinea anche come “la pronuncia del Tribunale, peraltro, rappresenta l’occasione per fare chiarezza, in modo definitivo, su un tema sollevato, con un’interrogazione, in Consiglio regionale: dal 29 gennaio 2015, giorno in cui il signor Ugo Gigli è stato dichiarato decaduto, ai sensi della nota dei direttori regionali Bacci e Placidi, l’Ater di Viterbo continua a pagare, com’è ovvio, un solo direttore generale. Il signor Ugo Gigli, infatti, dopo la sua decadenza, non ha più alcun ruolo all’interno dell’Azienda e il Tribunale di Viterbo, contrariamente a quanto riportato nell’interrogazione, gli ha dato torto ben due volte”.
“Del resto – conclude l’Ater in una comunicazione evidentemente ispirata dall’attuale commissario straordinario Pierluigi Bianchi – lo stesso assessore Refrigeri, nella sua risposta in aula il 9 luglio scorso, aveva già sottolineato che il primo pronunciamento del giudice del lavoro era stato contrario e non favorevole al signor Ugo Gigli. Qualsiasi altra interpretazione è frutto, quindi, nel migliore dei casi, di scarsa conoscenza della situazione e, comunque, non risponde al vero”.