“Il costo delle prestazioni ambulatoriali se lo pagheranno i cittadini, quello dei ricoveri riabilitativi ricadrà sulle strutture che si vedranno dimezzare la tariffa e i pazienti verranno buttati fuori ancor prima per non incorrere nell’ulteriore penalizzazione delle giornate ‘oltre soglia’. Dopo il lungo scaricabarile tra ministero e Regioni, i tagli alla sanità diventano legge. E chi paga? A pagare saranno cittadini, lavoratori e operatori del settore”. A dichiararlo è Lamberto Mecorio, segretario generale della Uil Fpl di Viterbo.
“Se si tiene conto – prosegue Mecorio – che criteri e principi non sono stabiliti su evidenze scientifiche ma sulle esigenze di cassa, si capisce che cosa ci aspetta. Per i lavoratori il conto non sarà meno salato. I medici si vedranno infatti decurtare il salario di risultato per le prescrizioni a rischio di inappropriatezza e verrà ripristinato il blocco dei fondi contrattuali appena allentato dalla finanziaria 2015. Quindi i problemi della medicina difensiva, invece di intervenire a monte sugli aspetti della responsabilità professionale, saranno scaricati sui professionisti sanitari e i risparmi delle riorganizzazioni ospedaliere realizzate coi sacrifici del personale andranno tutte ai risparmi dell’azienda”.
“Un panorama desolante – sottolinea il segretario generale nazionale della Uil Fpl, Giovanni Torluccio – oltretutto sempre con interventi lineari, buttando in un unico calderone tutte le situazioni più disparate, da quelle virtuose a quelle più sgangherate. Il barile – conclude Torluccio – è stato ormai più che raschiato e non si può continuare a tagliare sui servizi e sugli operatori sanitari. A quando una lotta vera agli sprechi? A quando il taglio della pletora delle stazioni appaltanti? A quando il taglio dei vitalizi e degli enormi costi della politica?”