“Abbiamo perfezionato il percorso che abbiamo iniziato lo scorso anno che rende pienamente operativa la legge sull’acqua pubblica della Regione Lazio, la prima norma ad aver recepito la volontà popolare espressa dal referendum del 2011”. Così la consigliera regionale del Pd Cristiana Avenali (coordinatrice della Commissione Ambiente e Agricoltura del PD Lazio) commenta l’avvenuta approvazione della proposta di legge sull’acqua, con la quale la Giunta ha superato le disposizioni, impugnate dal Governo, della Legge Regionale n. 5/2014 su Tutela, governo e gestione pubblica delle acque.
“Le modifiche fatte – prosegue la consigliera – hanno corretto alcune norme riportandole nel perimetro delle competenze regionali, senza intaccare l’integrità dei principi in essa contenuti. Per questo ritengo sia stato importante il lavoro di concertazione svolto dall’assessore Refrigeri affinché venissero rispettati in pieno i principi referendari senza che la legge venisse stravolta, ed evitando l’impugnativa del Governo, come è successo per altre regioni, con il blocco conseguente della intera norma”.
“Nella sostanza – interviene Enrico Panunzi, consigliere regionale Pd e presidente della VI Commissione -si è perseguita la legittimità costituzionale, limitando le lievissime incongruenze riscontrate dal Governo sul testo della legge, in modo da renderla operativa nel più breve tempo possibile. Si sono mantenuti inalterati i principi di una normativa varata all’unanimità lo scorso anno alla Pisana, dopo che 39 comuni e 40 mila cittadini avevano sottoscritto un referendum propositivo. Un testo che, unico caso in Italia, a sua volta recepiva lo spirito della consultazione referendaria nazionale sull’acqua pubblica. E’ stato annunciato poi un altro passo in materia di acqua pubblica: la disciplina degli ambiti di bacino idrografico, così come previsto dall’articolo 5 della legge stessa”.
“Approvando la legge 276 – sottolinea Devid Porrello, consigliere del M5S Lazio – abbiamo risolto le questioni legate all’impugnativa del Governo sulla Legge 5/2014. Sei articoli da noi fortemente voluti anche con la presentazione di una nostra apposita proposta di legge confluita in quella di giunta votata oggi che chiudono la questione dell’impugnativa e che ci permetteranno di agire rapidamente sul tema fondamentale, introdotto con la legge 5, della definizione degli ambiti di bacino idrografico. Inoltre, abbiamo sottoscritto un ordine del giorno che impegna la Giunta a portare a termine con i comitati il tavolo per la definizione degli ambiti e che, contemporaneamente, impegna il Consiglio a portare avanti entro 90 giorni la proposta di legge già depositata a marzo per poter applicare a tutto il territorio regionale quanto espresso dalla proposta di legge di iniziativa popolare sull’acqua e blindare i principi sanciti dal referendum del 2011.”
“Ora siamo – conclude Cristiana Avenali – pronti per applicarla pienamente, in tempi certi e con ampia partecipazione del comitato promotore della legge di iniziativa popolare, così come stabilito dall’ordine del giorno approvato dalla seduta di oggi”.