03052024Headline:

Duemila persone in appena quattro concerti

Il Tuscia gospel festival chiude alla grande. Budget ristretto e forte cooperazione

Il pubblico del concerto al Duomo

Il pubblico del concerto al Duomo

Oltre duemila persone in appena quattro concerti. Questo è il bilancio, pesantissimo, della seconda edizione del Tuscia gospel festival. E quindi, giacché siamo sotto le festività e perciò siamo anche tutti più buoni, la domanda sorge spontanea: se ne saranno accorti dalla sala dei bottoni che il gospel a Viterbo tira un botto? Non per niente, ma il giorno di Natale, a ora di pranzo, sul Tg1, e senza tirar fuori una lira, del viterbese si è parlato solo in questa chiave.
Scendiamo nel dettaglio. “Una manifestazione che nasce dal cuore – spiega Italo Leali, promotore del pacchetto – il Ceis ha sempre avuto il suo concerto, così come Viterbo con amore. Noi del Tuscia in jazz, insieme a Mario Ciampà e lo staff internazionale del Roma gospel festival, gli abbiamo cucito attorno un vestito più concreto. E grazie a questa rete, e alle persone giuste, possono uscire solo che risultati così importanti”.
Insomma, con diecimila euro si può fare davvero molto. Anche in ottica promozionale, in una città che ha bisogno estremo di promozione. “È passata gente proveniente dall’intera provincia – sempre lui – da ogni pinzo della Regione, e qualche appassionato è sopraggiunto anche da lontanissimo. Se si lavora con criterio, non serve chissà quale cifra. Mille presenze il giorno della chiusura al Duomo raccontano proprio l’esatto contrario”.
In un epoca quindi che vede la cintura della cultura e dell’intrattenimento stringersi sempre maggiormente, occorre innanzitutto saper condividere, cooperare. “Che dire – aggiunge – penso al Cubo festival di Ronciglione. Con un solo quadro, spendendo 600 euro, abbiamo avuto 2500 visitatori. Determinante è stata, in quel caso, la cornice”.

E quello nella serata di apertura

E quello nella serata di apertura

Giusto perciò, in chiusura, lasciare un doveroso spazio ai ringraziamenti. “Saluto con affetto il Ceis e Viterbo con amore – saluta così, Italo Leali – sono felicissimo che insieme a loro siamo riusciti a raccogliere tanti soldi che andranno in opere di beneficienza. Grazie a don Alberto, al vescovo, a Mario Ciampà e alla sua squadra. Alla Fondazione Carivit, che oltre a supportarci ci ha anche dato l’onore di battezzare il loro nuovo e stupendo auditorium. Grazie infine, e soprattutto, al Comune di Castiglione in Teverina. Che ha ospitato gli artisti e puntato su una data al museo del vino”.
Il Tuscia gospel festival, insomma, si certifica come una delle creature più belle, concrete e ad ampio respiro del viterbese. Ora rimane solo da capire se qualcuno deciderà di puntarci.

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