02052024Headline:

Trasversale, altro affondo di Sabatini

"Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire". Palese (Uil): "Basta con le liti"

Il consigliere regionale Sabatini torna all'attacco sulla Trasversale

Il consigliere regionale Sabatini torna all’attacco sulla Trasversale

Come preannunciato ieri, la querelle sulla Traversale non accenna a placarsi. E non ci voleva poi molto per immaginare che sulla questione la polemica non si sa sarebbe risoplta in pochi battute.

Sull’argomento torna il presidente della Provincia, nonché sindaco di Tarquinia, Mauro Mazzola: “Non mi stancherò mai di dire – attacca – che noi crediamo nella trasversale e la vogliamo con tutte le nostre forze. Ma non abbiamo nessuna intenzione di aspettare il 2018, anno in cui, vale la pena di ricordarlo, ci saranno le elezioni. Credo che nessuno potrebbe garantire per quella data che i soldi promessi verranno stanziati. Vogliamo che venga realizzato il tracciato viola e che la realizzazione avvenga nel più breve tempo possibile. Non sono solo io a dirlo ma nella mia veste istituzionale intendo dar voce a chi voce non ce l’ha. Mi riferisco agli agricoltori, ai cittadini che vivono in quei luoghi, alla collettività che dice il suo no ad un progetto che non tiene minimamente conto delle questioni ambientali.  Un buon amministratore dovrebbe saper ascoltare, verificare e sostenere le ragioni di una intera comunità che solleva sin da ora tante problematiche sulla realizzazione dell’ultimo tratto del tracciato Monte Romano – Civitavecchia”.

Mazzola presenta il progetto alternativo al tracciato progettato dall'Anas

Mazzola presenta il progetto alternativo al tracciato progettato dall’Anas

“La mia – continua – non è un battaglia personale ma è una lotta portata avanti con convinzione e determinazione per sostenere le istanze di tutta una collettività, sinora rimasta inascoltata.
La domanda che mi pongo è perché andare contro un territorio già così vulnerabile, segnato da una centrale a carbone, un’autostrada, da poligoni militari e dai fumi del porto.  E’ forse chiedere troppo se la gente comune e gli amministratori locali chiedono di essere ascoltati?  Faccio un appello a tutti gli amministratori locali, regionali e nazionali per invitarli a ragionare insieme su come far prima e far bene la trasversale. Si deve perseguire la realizzazione di un tracciato che sia idoneo, che sia stato oggetto di attento studio, un tracciato funzionale, come ad esempio quello già approvato dal Cipe. E’ vero che il tracciato viola dovrebbe essere economicamente più impegnativo ma potrebbero essere chiamati a contribuire al finanziamento anche soggetti privati. Se c’è la volontà di fare, la soluzione in qualche modo si può trovare. Anas dovrebbe spiegare a tutti, con carte alla mano, perché continua ad insistere su un tracciato impossibile.  Perché si deve necessariamente entrare in collisione con la gente che vive e lavora nella Valle del Mignone? Anas ha incontrato i cittadini e le amministrazioni, senza mai riuscire a convincere nessuno. Nonostante i numerosi incontri non ci sono stati segnali di apertura.  Noi siamo realmente per il dialogo, non come Anas.
E’ ora di farla finita di strumentalizzare la trasversale, tirandola in ballo ogni volta che si è a corto di argomenti. Non so le motivazioni reali di questo modo di agire ma le voglio conoscere tutte, dalla prima all’ultima. Non è questo il momento per giocare e non è questo quello che vuole il territorio”.

Una posizione nota già da tempo alla quale risponde con un filo di ironia il consigliere regionale Daniele Sabatini che per primo ieri aveva sollevato la questione:  “Mazzola sulla Orte-Civitavecchia ricorda tanto l’uomo delle vacche, quel contadino del ventesimo secolo, come racconta una vecchia storia, che fece deviare la costruzione della ferrovia perché il passaggio dei treni avrebbe disturbato le sue vacche. Allo stesso modo fa Mazzola impuntandosi irresponsabilmente sul tracciato viola per realizzare la trasversale, tracciato già bocciato per infattibilità economica e strutturale. A ben vedere, tra l’irrealizzabile percorso viola e quello verde, insiste anche il cosiddetto tracciato blu, già sostenuto dalla Regione Lazio, molto meno oneroso, ben più distante dalla valle del Mignone e che sembra superare ogni questione legata alla molteplicità dei vincoli presenti nell’area. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e se Mazzola non vede altre soluzioni se non quella del faraonico tracciato viola, allora o è in cattiva fede oppure è davvero l’uomo delle vacche”.

Francesco Palese, segretario generale della Uil Feneal

Francesco Palese, segretario generale della Uil Feneal

E sul tema c’è da registrare anche la presa di posizione di Francesco Palese, segretario provinciale della Feneal Uil: “La situazione del settore edile viterbese ci preoccupa di giorno in giorno e i dati del settore (oltre il 50% di addetti in edilizia in meno negli ultimi cinque anni) rispecchiano questa nostra preoccupazione. Sia il comparto dell’edilizia residenziale che quello dei lavori pubblici stanno registrando flessioni considerevoli. L’attività politica viterbese rispecchia quello che sta avvenendo nel Paese. La disoccupazione avanza e il lavoro non esiste più. Le cose su cui lavorare le abbiamo espresse e le ripetiamo: housing sociale, piani integrati, riqualificazione dei centri storici, ma anche grande lavori come la superstrada Orte – Civitavecchia. Purtroppo, ad oggi, dobbiamo solo constatare che, ancora una volta, non si trova un accordo politico per il superamento delle difficoltà. Cosa ancora più grave, la politica non sa come rilanciare l’economia viterbese. Abbiamo atteso la superstrada Orte-Civitavecchia che avrebbe potuto qualificare e rilanciare la provincia di Viterbo e tutto il viterbese, ma ancora ci parliamo addosso. Ci sono voluti più di 20 anni per far partire quei famosi 7-10 km che da Viterbo portavano a oltrepassare i confini del comune di Vetralla. Ora quanti ne dobbiamo ancora aspettare? Avevano dovuto già individuare, da moltissimo tempo, il percorso ottimale che dal tracciato dell’ultimo lavoro avrebbe portato finalmente a Civitavecchia. E, invece, ancora la “politica” si intromette favorendo le lacunose burocratizzazioni che da anni combattiamo per un serio sviluppo del territorio e per rilanciare l’occupazione, combattendo la grandissima perdita di lavoro che questa provincia annovera da diversi anni andando a scalare la lista delle provincie con il più alto tasso di disoccupazione. Il settore delle costruzioni, così come ha sempre fatto negli ultimi dieci anni, è stato il volano per la ripresa economica, perché tutto ruota attorno a lui. Per cui diamoci tutti una mossa a fare presto, allontanando qualsiasi difficoltà per il bene di Viterbo, della sua provincia e dei numerosi lavoratori edili che da anni sono in attesa della fonte primaria di sostentamento: il lavoro”.

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