02052024Headline:

“Attenzione ai rifiuti nelle cave dismesse”

Allarme di Battisti (sindaco di Corchiano) e dell'ambientalista Vanessa Ranieri

L'avvocato ambientalista Vanessa Ranieri

L’avvocato ambientalista Vanessa Ranieri

Nella Tuscia ci sono 700 cave dismesse e, potenzialmente, potrebbero accogliere fanghi di ogni tipo. A lanciare l’allarme Vanessa Ranieri, avvocato ambientalista (che ha rappresentato il Wwf, costituitosi parte civile nel processo contro Manlio Cerroni per la discarica romana di Malagrotta) e il sindaco di Corchiano Bengasi Battisti, presidente della Rete dei Comuni Virtuosi. Ma come mai, all’improvviso, viene fuori una problematica del genere? Beh, innanzitutto c’è l’attualità con la vicenda di Montefiascone, oltre che con la storia di Graffignano, portata alla luce da Sky Tg24, e poi soprattutto per numerose cave dismesse (proprio nella zona di Civita Castellana, Soriano nel Cimino e Corchiano) già sono state avanzate richieste.

Come si reagisce? Alzando il livello di attenzione, innanzitutto, da parte delle amministrazioni locali: “Con una mia ordinanza – spiega Battisti – a tutela in via precauzionale della salute pubblica, abbiamo sequestrato un’area e questo ha funzionato.Poi nel regolamento urbanistico abbiamo anche detto che qualsiasi recupero deve essere autorizzato dal consiglio”.

Un cava dismessa

Un cava dismessa

All’origine dell’incontro le preoccupazioni della normativa sul recupero delle cave. L’allarme è per la salute ma anche per l’economia agricola del territorio. Il pericolo concreto è che i terreni vicino a cave utilizzate come discariche non possano essere presi in considerazione per l’assegnazione dei fondi agricoli dell’Ue.  ”C’è l’intenzione di trasformare cave dismesse in discariche di rifiuti speciali non pericolosi – spiega l’avvocato Vanessa Ranieri – . Le norme rendono possibile al gestore di una cava di trasformarla in un deposito di rifiuti speciali attraverso una semplice lettera di comunicazione. Può andare bene per terre e rocce da scavo, ma ci sono anche fanghi e detriti da perforazioni sia a terra sia in mare. La pericolosità di questi rifiuti viene certificata poi, come prevede la norma, da analisi che compie il gestore stesso della cava. E i Comuni che dovranno autorizzare hanno poco personale per far fronte ai controlli sulle richieste, a cui la legge stabilisce una risposta entro 90 giorni. Il sistema rischia quindi di andare in tilt. Va da sé che il rischio è enorme e si fa presto a passare da una cava a una discarica”.

Bengasi Battisti, sindaco di Corchiano

Bengasi Battisti, sindaco di Corchiano

”Ogni giorno rischiamo che vengano compromesse la bellezza, l’agricoltura e le falde acquifere – conclude Bengasi Battisti – Nel Viterbese sono presenti molte cave dismesse e non recuperate. Alcune sono talmente grandi da poter contenere 40 palazzine di dieci piani. Spesso queste cave entrano in contatto con falde acquifere profonde, da cui dipende l’approvvigionamento idrico di intere parti della provincia. La normativa sulle cave mette a rischio la sicurezza di queste. C’è bisogno di parlarne e capire che la normativa rende facile l’utilizzo improprio di queste cavità. Dobbiamo vigilare e difendere queste cave da attacchi che possono compromettere gli equilibri ecologici e provocare gravi danni alla salute dei cittadini”.

 

Policy per la pubblicazione dei commenti

Per pubblicare il commenti bisogna registrarsi al portale. La registrazione può avvenire attraverso i tuoi account social, senza dover quindi inserire ogni volta login e password o attraverso il sistema di commenti Disqus.
Se incontrate problemi nella registrazione scriveteci webmaster@viterbopost.it

Pubblica un commento

Per commentare gli articoli, effettua il login attraverso uno dei tuoi profili social
Portale realizzato da