01052024Headline:

Reti d’imprese, al via il bando

Valentini (Pd): "La Regione mette a disposizione fondi per 10 milioni di euro"

Al via il bando regionale per le reti di impresa

Al via il bando regionale per le reti di impresa

Al via il bando per le reti d’imprese. Dieci milioni di euro per mettere a sistema le attività economiche su strada come negozi, artigiani, mercati, bar, musei, cinema e teatri, coordinati dai Comuni per realizzare assieme servizi per i cittadini e per le imprese e iniziative promozionali e di marketing territoriale. Un’opportunità fondamentale per il territorio e le realtà che lo caratterizzano. L’Avviso pubblico è stato presentato dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, Guido Fabiani, ed è già consultabile online. Le domande di finanziamento dovranno pervenire tra le 9 del 17 maggio e le 17 del 30 settembre 2016 per posta elettronica certificata indirizzata a retidiimprese@regione.lazio.legalmail.it

L’avviso prevede che le Reti possano essere sia territoriali che di filiera. Le prime contemplano la presenza, in un territorio delimitato, di una serie di attività di varia natura, mentre le seconde prevedono la possibilità di associazione di attività economiche su strada appartenenti alla medesima specializzazione merceologica. Il bando prevede che le reti abbiano dei soggetti promotori e dei soggetti beneficiari. I soggetti promotori devono essere costituiti da almeno 30 attività economiche su strada in forma giuridica societaria, consortile o tramite contratto di Rete, e hanno il compito di elaborare programma, denominazione e logo della rete. Possono far parte di un soggetto promotore una pluralità di attività economiche su strada, tra le quali esercizi di vicinato, medie e grandi strutture di vendita (alimentari e non), attività artigianali, mercati rionali, bar e ristoranti, musei, cinema, teatri, attività professionali e quelle economiche svolte su aree pubbliche. Sono esclusi i centri commerciali e le aree commerciali integrate.

Una volta redatto il programma di rete, i soggetti promotori dovranno interfacciarsi con i Comuni che sono i soggetti beneficiari del bando e come tali responsabili dell’approvazione del programma, della sostenibilità nel tempo del progetto, della gestione e utilizzo del finanziamento regionale e della certificazione e rendicontazione della spesa.

Per poter partecipare al bando i soggetti promotori devono predisporre un programma di Rete, approvato dal soggetto beneficiario, che stabilisce contenuti, caratteristiche e finalità. I vari programmi di Rete devono prevedere almeno tre di queste sette tipologie di intervento: 1) governance della rete: manager della rete qualificato ovvero accordi con i centri di assistenza tecnica di cui alle L.R. 33/1999 e 3/2015; 2) interventi di manutenzione e arredo dell’ambiente urbano; 3) azioni finalizzate e complementari alle politiche di mobilità intelligente nonché al miglioramento dell’accessibilità all’area e alla fruizione degli spazi pubblici interessati; 4) sicurezza, legalità e azioni complementari di contrasto all’abusivismo commerciale; 5) comunicazione, marketing, animazione territoriale, iniziative promozionali e valorizzazione delle eccellenze; 6) innovazione di filiera e gestione di servizi in comune rivolti alle imprese e/o ai cittadini; 7) azioni complementari alle politiche di sostenibilità energetica e ambientale.

Disponibili fondi per 10 milioni di euro

Disponibili fondi per 10 milioni di euro

La dotazione di 10 milioni di euro del bando è composta da risorse regionali. Il finanziamento massimo per ogni programma di Rete è di 100.000 euro, erogati in tre tranche rispettivamente del 30% (acconto), 50% (seconda tranche) e 20% (saldo). Gli interventi e le azioni previste all’interno del programma di Rete dovranno essere realizzati entro 12 mesi dalla data di ammissione a finanziamento.

L’obiettivo è quello di mettere a sistema le attività economiche che lavorano sul territorio per dare forza al territorio stesso e alla città. Per valorizzare e promuovere il tessuto sociale e culturale che le contraddistingue rendendole uniche nel panorama regionale. Per renderle infine competitive sul piano economico e turistico.

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