03052024Headline:

Atrocità naziste, il dovere di ricordare

Presentato a Canepina il libro scritto dal giornalista Beniamino Mechelli

Beniamino Mechelli (al centro) presenta il libro sulle atrocità commesse dai nazisti a Canepina

Beniamino Mechelli (al centro) presenta il libro sulle atrocità commesse dai nazisti a Canepina

Il dovere del ricordo, le storie di chi ha pagato con la vita l’atrocità della guerra. Nomi e persone che all’apparenza non dicono nulla, ma che in realtà sono stati testimoni della più grande tragedia del ‘900, la seconda guerra mondiale. Il prezzo pagato è stato enorme: 6 milioni di morti. Tra loro anche uomini e donne di Canepina. E per dare un nome e un cognome a queste vittime, il giornalista Beniamino Mechelli ha scritto un piccolo volume: “Per brutale malvagità. Atrocità nazifasciste a Canepina tra il settembre 1943 e il giugno 1944”, presentato ieri pomeriggio a Canepina nel Salone Quarto Stato del Museo delle Tradizioni Popolari.

In tanti hanno voluto ascoltare le storie che Mechelli ha dettagliatamente descritto nel libro, come quelle di Pietro Ercoli e Domenico Manili, di Maria Pampana e Mariano Paparozzi, di Carlo Testa e Elina e Giove Benedetti. Vittime innocenti della furia tedesca che, dopo l’armistizio del 1943 si è abbattuta sugli italiani: “Il titolo me lo hanno ‘fornito’ direttamente i carabinieri che nel descrivere le atrocità dei nazifasciti in tutta Italia, quindi anche a Canepina, alla voce ‘causa sintetica del fatto’ in molti casi scrivono ‘per atroce malvagità’ proprio a sottolineare il gusto di uccidere. Questo libro nasce dalla necessità di dare un nome e un volto a questi canepinesi innocenti. Ho voluto anche omaggiare il giornalista dell’Espresso Franco Giustolisi che con le sue inchieste ha permesso a tutti gli italiani di conoscere l’Armadio della vergogna in cui erano stati nascosti 695 fascicoli processuali contro gli autori di queste brutalità”. E infatti tra quei fascicoli relativi a eccidi passati alla storia (come Sant’Anna di Stazzema e le Fosse Ardeatine) ce n’era uno che faceva riferimento alle atrocità commesse in provincia di Viterbo e, appunto, a Canepina che pagò un prezzo altissimo in quegli anni terribili: il bombardamento aereo del 5 giugno 1944 provocò 115 vittime e la distruzione della parte più antica del paese.

La copertina del libro scritto da Mechelli

La copertina del libro scritto da Mechelli

In sala presenti anche i familiari delle vittime delle atrocità nazifasciste. Durante la presentazione è intervenuto il sindaco di Canepina Aldo Maria Moneta che ha ricordato come “attraverso il libro di Mechelli, noi come cittadinanza possiamo dare il nostro giusto tributo a vittime innocenti di una pazzia umana”. Gli ha fatto eco il consigliere regionale Enrico Panunzi: “Voglio ringraziare Beniamino Mechelli per il grande lavoro di ricerca che svolge sempre con passione – ha sottolineato -. Quando mi ha detto che era in possesso di quel fascicolo non ho esitato un attimo ad appoggiare la sua volontà di scrivere un libro. La storia non è fatta solo dei grandi fatti, quelli che conosciamo tutti, ma anche e soprattutto delle piccole storie che spesso vengono dimenticate e invece abbiamo il dovere di ricordare e tramandare di padre in figlio. E il libro di Mechelli, in tal senso, è un prezioso aiuto”. Durante la presentazione era possibile acquistare il libro di Beniamino Mechelli attraverso un’offerta libera il cui ricavato verrà interamente devoluto al Museo delle tradizioni popolari di Canepina.

Policy per la pubblicazione dei commenti

Per pubblicare il commenti bisogna registrarsi al portale. La registrazione può avvenire attraverso i tuoi account social, senza dover quindi inserire ogni volta login e password o attraverso il sistema di commenti Disqus.
Se incontrate problemi nella registrazione scriveteci webmaster@viterbopost.it

Pubblica un commento

Per commentare gli articoli, effettua il login attraverso uno dei tuoi profili social
Portale realizzato da