01052024Headline:

European Jazz Award, questa è musica

Vincono i Sidewalk Cat, seguiti dai Karabà. Stefano Rielli miglior strumentista

La premiazione dei Sidewalk Cat

La premiazione dei Sidewalk Cat

Loro si chiamano Sidewalk Cat, che letteralmente sarebbe “Gatto da marciapiede”. Arrivano dal Salento, terra di grande musica e di grandi musicisti: basti pensare a quell’avvenimento che è diventata la Notte della Taranta che ormai da anni, raduna a Melpignano (Lecce) duecentomila e passa persone. Terra di sonorità mediterranee, di pizzica, sospesa tra le influenze di spagnoli, arabi e francesi che nel corso dei secoli si sono alternati nel dominio. Beh, la divagazione è durata anche troppo a lungo perché la notizia è che i “Gatto da marciapiede” sono i vincitori dell’edizione 2016 dell’European Jazz Award, la manifestazione riservata ai giovani talenti che costituisce uno degli asset della tappa di Bagnoregio del Tuscia in Jazz. Erano arrivate 60 domande di partecipazione, erano stati selezionati 6 gruppi e in finale se ne sono presentati in 4: Tanglet Quintet, Flavio Spampinato trio, Karabà e Sidewalk Cat, appunto. Giuria composta da grandi nomi del panorama internazionale del jazz e da produttori e tecnici del settore: Buster Williams, Cyrus Chestnut, Lenny White, Rosario Giuliani, Aldo Bassi, Elisabetta Antonini, Fabio Zeppetella, Mauro Dolci, Mirko Gerunzi e (dulcis in fundo) Italo Leali, direttore del festival. Dizione riduttiva, comunque, perché don Italo da Ronciglione è il “papà” di una rassegna di assoluto valore nel panorama italiano e internazionale: solo la superficialità di qualche amministratore viterbese poteva lasciarsela sfuggire con tanta faciloneria…

Stefano Rielli premiato come miglior strumentista

Stefano Rielli premiato come miglior strumentista

Come che sia, a Bagnoregio (in questi giorni) e a Castiglione in Teverina (qualche settimana fa) il Tuscia in Jazz ha trovato collocazione adeguata e accoglienza convinta. Tanto per dire, per una settimana sono circa 120 i frequentatori della masterclass: fra accompagnatori (genitori, fidanzati/e, amici e parentame vario) e musicisti non meno di 4-500 persone che alloggiano, mangiano e spendono in zona. Davvero, un bel colpo per Viterbo…

Sul palco bagnorese, un paio d’ore di ottima musica con i 4 gruppi protagonisti dell’atto conclusivo. Quattro proposte originali, differenti per stile e approccio. La giuria ci ha messo un po’ a scegliere il vincitore in quanto ogni band poteva vantare peculiarità che avrebbero indotto a propendere per gli uni o per gli altri. Probabilmente, ma questa è solo l’impressione del cronista, a far pendere il piatto della bilancia dalla parte dei Sidewalk Cat è stata forse proprio la voce di Sofia (leccese di Salve) che riesce ad inserirsi in maniera egregia nella timbrica degli strumentisti (tutti di ottima qualità), a solleticare gli entusiasmi dei giurati. Per loro si apre la possibilità di incidere un disco con i pezzi originali che hanno creato in lunghe sedute di prove. Un’esperienza già vissuta dalla cantante tedesca Sara Decker che ha vinto l’edizione dello scorso anno e che ieri sera si è esibita con il suo trio.

L'esibizione dei Tanglet Quintet

L’esibizione dei Tanglet Quintet

Per tornare alla gara, al secondo posto i Karabà, mentre il premio per il miglior strumentista è andato a Stefano Rielli, eccezionale contrabbassista dei Karabà. “Ma al di là della classifica – chiosa Italo Leali – la vittoria è essere arrivati qui e aver avuto la possibilità di essere ascoltati e valutati da alcuni grandi esponenti del panorama jazz internazionale. Su questo palco sono passati negli anni scorsi, ragazzi e ragazze che ormai si sono affermati e che svolgono la loro carriera ai massimi livelli. L’European Jazz Award è diventato un trampolino di lancio molto importante: sono certo che anche per voi sarà così”. Annuiscono al suo fianco Fabio Zeppetella (uno che la chitarra la fa cantare…) e Rosario Giuliani (straordinario sassofonista) che consegnano l’opera dell’artista bolsenese Luca Ceccariglia riservata alla band prima classificata.

E proprio per testimoniare l’elevata qualità complessiva dei protagonisti, tutti l’anno prossimo potranno partecipare gratuitamente ai seminari di perfezionamento organizzati dal Tuscia in Jazz. Bella serata, insomma, completata da una strepitosa lasagna al cinghiale preparata con arte e maestria da mamma Teresa. Un tocco di gastronomia made in Tuscia che non guasta assolutamente.

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