02052024Headline:

A Vulci l’onda lunga del reggae di Alborosie

Stasera sul palco l'artista italiano naturalizzato giamaicano, più altre sorprese

Gran pienone per il Festival di Vulci

Gran pienone per il Festival di Vulci

Andiamo a Vulci stasera, che c’è Alberto D’Ascola? Chi? Stena. Ah, allora sì. Oh, ma si può sapere che stai dicendo? Spari nomi a caso. Che pizza. Stasera a Vulci ci sta Al-Borosie. Così va bene? Certo. E potevi dirlo prima che era Alborosie, no?
Amici con quei capelli strani, che non passano mai di moda pur non essendo mai stati, di moda, oggi è il vostro giorno. Il giorno del reggae. Il giorno di Alborosie ma non solo. Poi capiremo perché.
Per una notte (che si preannuncia lunga) il parco archeologico ubicato tra Montalto e Canino (più Montalto, in verità) si tingerà dei colori della Giamaica. Quelli del relax. Della pace. Dei tizi con quell’acconciatura lì. E di altre cose che tralasciamo (“marescià, io mai è”).
Alborosie nasce da padre poliziotto (per rimanere in tema) e madre casalinga, il 4 luglio del ’77. È un cantante, beatmaker e musicista, ex leader e fondatore della band Reggae national tickets. Italiano, si capisce. Ma da anni trasferitosi proprio in Giamaica per confrontarsi con la cultura di laggiù (rastafari, sennò quale?).
In tutto ciò, per entrare nel personaggio, va detto che ormai da classico esempio di cervello in fuga è stato naturalizza giamaicano. Ma non correrà alle Olimpiadi con loro, no. E non salterà nemmeno con l’asta. Piuttosto l’unica asta che utilizza è quella del microfono.
Inutile sottolineare, scendendo ancora nel personaggio, che i suoi primi passi calpestano precisi precisi le orme pesanti di Bob Marley (Si, woman. Puoi anche piangere ora). Superate le prime difficoltà di adattamento comunque, in un paese così diverso e lontano dal suo, è riuscito ad inserirsi alla grande nel tessuto musicale della capitale Kingston, realizzando in primis basi per altri. Successivamente invece crea una nuova e personalissima etichetta, la Forward recordings (attualmente chiusa, ma questa è un’altra storia).
Di lì in poi il boom. E non solo micro, ma anche macro. Un successo pressoché planetario ormai collaudato e diffuso a macchia d’olio.

Alborosie con quella chitarra lì

Alborosie con quella chitarra lì

Il resto è storia recente. Consacrazione e una secchiata di album.
Al Vulci music festival (organizzato da Amadeus Entertainement e Imarts in collaborazione con Atcl, Associazione teatrale fra i comuni del Lazio, con il patrocinio del Comune di Montalto di Castro), Alborosie chiuderà le danze in solitaria. Prima di lui, in pieno stile festival reggae, toccherà invece a Raina dei Villa Ada Posse, Inna Cantina Sound e Verrospia. Dopo il concerto dj set sempre di Raina (che lavora doppio).
E, se qualcuno se lo fosse perso, Alborosie è noto anche col nome di Puppa Albo.

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