03052024Headline:

Sgorgano le lacrime di San Lorenzo

Qualche consiglio su dove portarla a veder le stelle (cadenti)

Se non cadono fatevi aiutare

Se non cadono fatevi aiutare

Equipaggiamento necessario: un telo da spiaggia, che c’entrino due persone e pure strette. Una felpetta estiva, da poggiarle sulle spalle in quel momento lì. Del vino. Perché il vino, si sa, scalda l’anima. E non dimenticate, in ultimo, quelle vecchie e buone regole che distinguono l’uomo dalla scimmia. Il savoir-faire che per una serata (almeno una) la faranno sentire un’autentica principessa.

Vitale sarà poi sapere prima dove allocarsi. Con precisione. Non è che uno alle 22 si può trovare ancora senza meta. Il rischio è di finire in qualche festone sfigato, nel quale per sopravvivere tocca di bere come una spugna (sempre vecchia, non le fanno più le spugne di una volta). Con relativi addio al programmato romanticismo.

Perciò, proseguiamo, qualche consiglio. Va benone il bagnasciuga di Capodimonte. Un poco affollato, certo. Ma tanto ciascuno si fa i fatti suoi. Vico, già pure Vico è perfetto. Wild quanto basta, ma senza il rischio di un attacco alieno o peggio ancora cinghiali(eno). Sennò tirate verso Monte Rufeno, o sui Cimini, o nell’unico spiazzo di Lamone dove gli alberi non son voluti crescere, “L’hanno fatto per noi, cucciola”.

Lì, proprio lì (o dove meglio credete, non facciamola troppo lunga), stenderete il telo con geometrica precisione, le poggerete la felpa arrotolata come un kebab sulle spalle, stapperete il rosso di turno (oh, almeno da 15 euro, sennò si chiama Tavernello), e le direte: “Amore, la stella più bella sei comunque tu”.

Tutto questo stasera, mi raccomando. Che se uno ci prova a novembre chiamano la neuro. Al calar delle tenebre, tenete a mente, si accenderà la notte delle stelle cadenti. Sgorgheranno le lacrime di San Lorenzo (questa frase giocatevela per il momento tipico).

Altrimenti organizzatevi a casa

Altrimenti organizzatevi a casa

Gli scienziati, freddi e senza cuore, ci ricordano solo che si tratta di uno “sciame meteorico”. Manco fossero trenta vespe finite dentro la maglietta mentre si faceva pipì dietro un canneto. Voi, per tornare a bomba alle frasi fatte, la racconterete invece così: “E’ passata la cometa Swift-Tuttle, in zona Perseidi. Ti ha vista e ha voluto salutarti”. E guai a tirar fuori che a voler fare i precisi le Perseidi sono visibili addirittura dallo scorso metà luglio. A questo punto meglio piuttosto dibatter di fantacalcio, tanto la frittata è fatta.

Bill Cooke, uno della Nasa (loro sanno sempre tutto) ha giurato che “nel 2016 ci si aspetta un numero variabile tra le 150 e le 200 meteore all’ora, invece delle consuete 80”. Il successo perciò è garantito. Tipiacevincerefacile. E se incappate nel cilecca potrete sempre andare a cercarlo e gonfiarlo con un grosso randello. Chiusura: “Si stima che a occhio nudo e in condizioni favorevoli sia possibile vedere ogni ora fino a cento meteore – ancora Nasa – che, impattando con l’atmosfera terrestre a una velocità di circa 59 km al secondo, provocano scie luminose lunghe fino a 20 chilometri”.

In bocca al lupo. E col naso all’insù.

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