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Alla scoperta dei vini della Tuscia

Presentata la seconda edizione della guida curata da Carlo Zucchetti

La presentazione dell'edizione 2016 della guida "La Tuscia del vino"

La presentazione dell’edizione 2016 della guida “La Tuscia del vino”

Dieci euro: molto meno di una pizza e birra. Pardon, citare una bionda o anche una scura quando si parla di vino è quasi una bestemmia. Riavvolgere il nastro, please. Allora, arriva la seconda edizione della guida “La Tuscia del vino”: 256 pagine di informazioni, notizie, valutazioni sul nettare di Bacco che si produce nella nostra terra (e non solo). Un compendio di utili indicazioni per orientarsi in un variegato settore, nel quale la fregatura è sempre a portata di… bicchiere. Per fortuna, almeno da queste parti, il concetto di qualità si è stabilmente incuneato nelleùa mentalità dei produttori, nonostante non manchino problemi e criticità.

Anima della pubblicazione 2016, dopo il positivo esordio dello scorso anno, Carlo Zucchetti: un intenditore, un esperto che dall’alto del colle falisco domina le vallate circostanti, analizzando, consigliando, provando e riprovando fino a trovare il connubio perfetto. L’enogastronomo col cappello (ma lo indossa anche quando dorme? Ah, saperlo…) si è avvalso della preziosa collaborazione di Francesca Mordacchini Alfani e di Alessandra De Tommaso, oltre che di un panel di una ventina di assaggiatori che si sono fatti in lungo e in largo l’intera provincia, sconfinando per l’occasione anche nella vicina Orvieto, così da offrire un panorama il più possibile esauriente. Il risultato è assai ampio: oltre 500 vini del territorio (suddiviso in 9 aree) provati e valutati, 108 cantine visitate, oltre che indicazioni sulla possibilità di visitare gli impianti e/o acquistare in loco.

Il metro di valutazione è l’Est. “Ci siamo fatti guidare – racconta Francesca Mordacchini Alfani – da un nostro collega, il servo Martino, l’inviato del vescovo Defuk a Montefiascone che aveva il compito di assaggiare il vino e segnalarlo al suo padrone scrivendo sul muro della cantina semplicemente Est, cioè qui c’è ed è pure buono”. Quando scoprì quanto apprezzabile quel vinello bianco che ancora oggi si produce da queste parti, l’entusiasmo fu così grande che quella parolina magica la scrisse tre volte. Nacque così l’Est Est Est, una delle prime cinque doc nate in Italia. La valutazione funziona così: un Est per un vino da assaggiare, due per uno capace di sedurre e tre per quello che merita una lunga sosta.

Il depliant della serata in programma sabato 1 ottobre

Il depliant della serata in programma sabato 1 ottobre

“Ma a noi – interviene Carlo Zucchetti – non interessa stilare la classifica tra chi è più bravo e chi lo è di meno, come pure non ha molta importanza differenziare i produttori che operano da tempo da quelli che lo fanno da tempi più recenti. E’ importante invece sottolineare che la guida è uno spaccato della nostra storia, della nostra cultura e delle nostre biodiversità”. La realizzazione del volume è stata possibile grazie anche all’appoggio fornito dalla Bcc di Roma, precisamente dalla filiale di Montefiascone. “Siamo una banca del territorio – interviene il diretto Mirko Marianello – vicina all’economia di questa terra. E quindi all’agricoltura e alla viticoltura, che ne rappresenta un asset fondamentale. Del tutto conseguenziale, dunque, la nostra presenza che intendiamo accrescere ancora di più per essere maggiormente vicini ai produttori e agli agricoltori”.

Non solo vino, però, ma anche le cantine: con le loro storie e le loro peculiarità. Stavolta cambia il metro di valutazione: si usa il cappello (ma guarda un po’ che combinazione…) per segnalare quelle che hanno un progetto chiaro”. L’anno scorso a meritare la menzione furono 10 cantine (e tutti l’hanno confermata nel 2016: non è poi così scontato), alle quali se ne aggiungono altre 7 quest’anno. Eccole: Antonella Pacchiarotti (Grotte di Castro), Barberani (Orvieto), Cantine Neri (Orvieto), Castello della Sala (Ficulle), Cristina Menicocci (Fabrica di Roma), Decugnano de’ Barbi (Orvieto), Falesco (Montefiascone – Montecchio),  La Pazzaglia (Castiglione in Teverina), Le Coste (Gradoli), Occhipinti (Gradoli), Palazzone (Orvieto), Podere Orto (Acquapendente), San Giovenale (Blera), Sergio Mottura (Civitella d’Agliano), Tenuta Le Velette (Orvieto), Trappolini (Castiglione in Teverina), Trebotti (Castiglione in Teverina).

L’appuntamento per la presentazione ufficiale della guida è fissato per sabato 1 ottobre al Park Hotel “La Carrozza d’Oro” sul Lungolago di Montefiascone. In quella circostanza saranno premiate anche le cantine che quest’anno hanno ottenuto il cappello. L’ingresso costa 15 euro ed è comprensivo di calice e tracolla con assaggi di ricercatezze gastronomiche e di un piatto di tagliolini al ragout del lago di Bolsena. Buon appetito e, naturalmente, cin cin.

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