03052024Headline:

Aridatece baffone (e lo scudocrociato)

Riflessioni e considerazioni di varia umanità sorseggiando il caffè della domenica

trentarighe disegnoChe cosa resta della due giorni organizzata dal Centro Studi Aldo Moro, emanazione diretta di Peppe Fioroni? innanzitutto va detto che il deputato da Pianoscarano suscita sentimenti fortemente contrastanti: c’è chi lo ama alla follia, altri lo detestano profondamente. Opinioni, tutte rispettabili naturalmente. Non è questa la sede per esprimere giudizi nel merito, ma vale la pena dire subito che il livello della kermesse è stato elevato. Nei tre appuntamenti sono stati affrontati, al massimo livello, temi di grande attualità e di interesse comune: apertura con il Distretto turistico e culturale dell’Etruria meridionale (progetto al quale il parlamentare tiene moltissimo e che, nelle previsioni e nelle speranze, dovrebbe essere un volano consistente per il rilancio economico della Tuscia); poi la questione delle riforme costituzionali (nel giro di qualche mese si andrà a votare per il referendum e quello sarà uno snodo fondamentale per l’intera legislatura) e infine il rapporto tra politiche di accoglienza e sicurezza (altro tema che sollecita la pancia dei cittadini) con un occhio particolare al terrorismo internazionale di matrice islamica.

Ricco e qualificato il parterre degli ospiti: dai responsabili nazionali della sicurezza (il capo della polizia Gabrielli, il procuratore antimafia e antiterrorismo Roberti, il sottosegretario con delega ai servizi segreti Minniti) al ministro Maria Elena Boschi, che è sempre un piacere sentire e, soprattutto, vedere, al sottosegretario ai beni culturali Dorina Bianchi. Contributi di ampio respiro e platea sempre affollatissima. La scuola democristiana si fa sempre valere per quanto riguarda l’organizzazione e la chiamata a raccolta di simpatizzanti e adepti di vario genere.

Una ripresa dell’attività politica cittadina in grande stile a timbrare un “doppo santa Rosa” che aveva bisogno di un colpo d’ala significativo. Don Peppino si riscopre anche intervistatore, oltre che anfitrione, sollecitando i relatori con domande pertinenti e sfoggiando un’inaspettata capacità di coinvolgimento. Una sorpresa autentica la notizia di un’iniziativa con il Marocco sulla formazione degli imam: che l’amato scudocrociato sia finito nel dimenticatoio? Nemmeno per idea perché basta guardare il video approntato per l’occasione per vedere apparire davanti agli occhi tutti i padri nobili della Dc: da La Pira a Dossetti, da De Gasperi a Moro e Adenauer. Con un fil rouge conduttore: la verità. Prendendo spunto da una frase proprio dello statista pugliese in cui sollecitava a non nascondere mai la verità. Perché è vero che certe volte fa male, ma di certo aiuta a fare chiarezza e a crescere. Se ne ricordi la sindaca Virginia Raggi che, in settimana, ha pronunciato il definitivo no alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024.

Magari avrebbe dovuto per bon ton istituzionale e soprattutto per educazione, avere il coraggio di dirlo in faccia al presidente Malagò, invece di starsene a bighellonare a pranzo in un ristorante romano mentre il capo del Coni aspettava in Campidoglio. Se questo è il nuovo corso dei pentastellati che si candidano a governare l’Italia, è proprio il caso di dire “aridatece baffone”. E magari pure lo scudocrociato.

Buona domenica.

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