02052024Headline:

Pensioni, ok l’accordo governo – sindacati

Giancarlo, Turchetti, segretario generale della Uil Viterbo, analizza le novità

L'incontro tra governo e sindacati

L’incontro tra governo e sindacati

Riduzione dell’Irpef per i pensionati, aumento dei trattamenti pensionistici di importo basso, cumulo gratuito e senza vincoli dei contributi versati in più gestioni, eliminazione in via definitiva delle penalizzazioni per chi accede alla pensione anticipata, eliminazione di alcuni vincoli e barriere per l’accesso alla pensione per le attività usuranti, uscita flessibile dal mercato del lavoro mediante l’anticipo pensionistico e rendite integrative temporanee anticipate di previdenza complementare. E’ quanto conterrà la prossima legge di Bilancio che verrà sottoposta all’approvazione del Parlamento. Si tratta di un accordo fra sindacati e governo, conseguenza di un anno di mobilitazione e di lotte a seguito della definizione della piattaforma unitaria Cgil, Cisl e Uil “Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani”.

In dettaglio, questi i provvedimenti contenuti nella prossima legge di Bilancio dello Stato: riduzione dell’Irpef per i pensionati mediante equiparazione della not tax area con quella valevole per i lavoratori attivi; aumento dei trattamenti pensionistici di importo basso mediante un ncremento della quattordicesima ai soggetti che già la percepiscono ed una sua estensione ai soggetti che hanno redditi pari a due volte il minimo Inps (1.000 euro mensili); cumulo gratuito e senza vincoli dei contributi versati in più gestioni in modo da consentire una pensione finale calcolata pro quota e secondo le regole di ciascuna gestione; eliminazione in via definitiva delle penalizzazioni per chi accede alla pensione anticipata prima dei 62 anni e possibilità di accesso alla stessa con 41 anni di contributi per i lavoratori precoci che siano in stato di disoccupazione e senza ammortizzatori sociali ovvero che abbiano disabilità o che svolgano attività particolarmente gravose; eliminazione di alcuni vincoli e barriere per l’accesso alla pensione da parte dei lavoratori che hanno svolto attività usurante; uscita flessibile dal mercato del lavoro mediante l’anticipo pensionistico (Ape), un reddito ponte assicurato mediante prestito che accompagna fino all’età di pensionamento il lavoratore con almeno 20 anni di contributi ed un’età non inferiore a 63 anni. Il prestito è restituito in 20 anni, con rate  mensili trattenute sulla pensione; rendite integrative temporanee anticipate di previdenza complementare (RITA), possono essere richieste dai lavoratori iscritti alla previdenza nella fase che precede il compimento dell’età pensionabile anche al fine di compensare, in tutto o in parte, i costi dell’Ape.

Da segnalare che sono tre le tipologie di Ape:

Ape agevolata Possono accedervi i lavoratori che hanno perso il lavoro o che svolgono lavori gravosi o che sono impegnati in attività di cura verso parenti di primo grado conviventi e con disabilità grave. Per questi lavoratori i costi dell’Ape sono a carico dello Stato in caso di redditi da pensione non superiori ad un limite da definirsi a seguito di confronto;

Ape contrattuale Le imprese possono accollarsi in tutto o in parte i costi dell’Ape secondo criteri definiti da accordi sindacali, con particolare riferimento alla gestione di processi di turnover aziendali;

Il governo si è impegnato inoltre a proseguire il confronto per la definizione di ulteriori misure in tema di: introduzione di una pensione contributiva di garanzia legata agli anni di contributi; interventi di rilancio e sostegno della previdenza complementare che prevedano anche la rimozione delle disparità di trattamento fiscale dei lavoratori pubblici rispetto ai lavoratori del settore privato; flessibilità di pensionamento nel sistema contributivo anche con una riduzione del livello minimo di importo (2,8 volte l’assegno sociale) della pensione anticipata; tutela del lavoro di cura; differenziazione o superamento dell’adeguamento alla speranza di vita dei requisiti di accesso alla pensione per alcune particolari categorie di lavoratori; separazione tra previdenza ed assistenza a fini statistici ai fini della corretta rappresentazione della spesa previdenziale a livello internazionale; ripristino del sistema di perequazione delle pensioni per scaglioni secondo il modello vigente con la legge 388/2000 e valutazione della possibilità di revisione dell’indice di rivalutazione delle pensioni maggiormente rappresentativo della tipologia di consumi dei pensionati.pensioni-1

L’accordo tra governo e sindacati è molto importante, frutto di una piattaforma unitaria che i sindacati hanno prodotto per chiedere il ripristino di flessibilità per il pensionamento e per rendere più equa la previdenza in Italia, sia per i lavoratori che per i pensionati. Grazie a queste azioni e alla continua pressione delle organizzazioni sindacali è stato avviato un tavolo tra Governo e parti sociali con l’obiettivo di intraprendere un confronto sui temi previdenziali. In netta discontinuità con il passato il Governo si è dichiarato disposto ad avviare un dialogo con il sindacato. Si è, quindi, adottato un nuovo modo di gestire il confronto, lontano dai riti del passato, che ha consentito, in poco più di due mesi, di arrivare ad un documento conclusivo in forma di verbale d’intesa nel quale sono indicati gli interventi che il governo si impegna ad adottare per risolvere una parte rilevante delle questioni sollevate nella piattaforma rivendicativa del sindacato.

Giancarlo Turchetti

Segretario generale della Uil di Viterbo

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