02052024Headline:

Ma frega a qualcuno se Trump è presidente?

Riflessioni e considerazioni di varia umanità sorseggiando il caffè della domenica

trentarighe disegnoDunque, Donald Trump è (anzi, forse, è meglio dire: sarà) il prossimo presidente degli Stati Uniti d’America. Già perché lì le cose vanno piuttosto per le lunghe e, quindi, il presidente eletto qualche giorno fa entrerà ufficialmente in carica a metà gennaio. Perché? Perché in una democrazia matura (checché se ne dica) come quella americana, si dà la possibilità al nuovo “capo” di scegliere e nominare il suo staff che, in questi due mesi, avrà la possibilità di imparare a conoscere la complessa macchina di una grande Stato come gli Usa (che non è proprio una cosuccia da niente), lavorando fianco a fianco con gli uscenti dell’amministrazione Obama. Anche questo è segno inequivocabile di una democrazia: finite le asprezze della campagna elettorale, con tanto di colpi più che bassi da una parte e dall’altra, il presidente uscente e quelle entrante collaborano per assicurare agli Usa una transizione senza traumi. L’esatto contrario di ciò che accade in Italia dove, ad ogni livello, la campagna elettorale non finisce mai.

Anche sulle elezioni americane, infatti, i politici italioti hanno trovato il modo di dividersi e di litigare, parteggiando apertamente per l’uno o per l’altra. Come se al cittadino medio, cioè alla stragrande maggioranza delle gente, fregasse qualcosa dell’arrivo alla Casa Bianca di Trump o della Clinton. In realtà, che il presidente Usa sia il miliardario o la ex first lady interessa meno di niente a noi comuni mortali, alle prese con i nostri problemi e le nostre miserie. Tutta roba che né l’uno né l’altra si sarebbero mai sognati di affrontare. E allora proprio non si capisce perché si debba esultare per l’elezione di mister Donald e piangere per la sconfitta di miss Hillary. Mah…

Invece, conviene spendere qualche parola in più sul perché i sondaggi abbiano clamorosamente fallito. Le ultimissime rivelazioni davano la Clinton vincente con altissime percentuali di probabilità e invece questo non è avvenuto, nonostante in assoluto la signora abbia avuto un maggior numero di voti, ma ha perso in diversi Stati chiave che quindi hanno eletto più grandi elettori per il suo avversario. Come è possibile che grandi istituti di ricerca abbiano così clamorosamente fallito? Il motivo è molto semplice: sia nelle intenzioni di voto che negli exit poll la gente non ha detto la verità. Cioè dicevano di votare per Hillary, mentre in realtà nel segreto della cabina hanno scelto Donald. Probabilmente si vergognavano di dire la verità: Trump è persona sgradevole, con le sue battute da spogliatoio contro le donne e le posizioni estremistiche su tanti temi (ammesso che adesso da presidente riuscirà a metterle realmente in pratica). Ma Hillary è riuscita nonostante tutto a risultare ancor meno convincente: lei rappresentava il potere in tutte le sue forme prima da moglie del presidente e poi da segretario di Stato. E la gente non si è fidata: tutto qui.

Buona domenica.

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