03052024Headline:

“Zero tituli. E la colpa è di Michelini”

Giulio Marini, leader di Forza Italia, sulla bocciatura a capitale italiana della cultura

Giulio Marini facchino, quando era sindaco di Viterbo

Giulio Marini facchino, quando era sindaco di Viterbo

“Zero tituli”. L’intemerata di Josè Mourinho quando allenava l’Inter piace parecchio a Giulio Marini, ex primo cittadino ed ora all’opposizione in consiglio comunale. Tanto che la utilizza per sottolineare il fiasco di Viterbo (esclusa già alla prima scrematura che avrebbe ridotto a 10 il numero delle pretendenti) nella gara per il titolo di capitale italiana della cultura nel 2018. “E’ l’ennesimo schiaffone in faccia al sindaco e all’amministrazione – rincara la dose – ma è anche un’umiliazione per Viterbo e per i viterbesi. Lo dico con profonda amarezza”.

Il ragionamento di Marini parte da lontano e dai riconoscimenti ottenuti nella precedente sindacatura: “Ricordo molto sommessamente che Viterbo ottenne il titolo di capitale europea dello sport e anche le attestazioni a livello internazionale nel campo della solidarietà. E aggiungo pure che il riconoscimento Unesco al Trasporto della Macchina di Santa Rosa ha radici molto lontane: fu l’amministrazione Gabbianelli a cominciare il percorso attraverso la redazione del protocollo, mentre l’intera parte relativa alla qualificazione si svolse con la mia giunta. E non fu affatto facile, anzi fu una vera battaglia politica condotta a vari livelli. Che poi la faccenda si sia conclusa il 5 dicembre 2013 non deve far dimenticare tutto quello che c’era stato prima. Senza tutto il faticoso lavoro precedente quel titolo non sarebbe mai arrivato”.

Il sindaco Leonardo Michelini

Il sindaco Leonardo Michelini

Ma dove vuole parare, consigliere Marini? “Ad una conclusione molto semplice: questa amministrazione non è in grado di programmare nulla, non sa muoversi e continua a vivere di ciò che altri avevano messo in cantiere. Quando devono fare da soli, i risultati sono sotto gli occhi di tutti: zero tituli”. E’ un atto di accusa grave… “Io non me la prendo con nessuno, ma cerco di analizzare i fatti. Di questa candidatura non si è saputo mai nulla ufficialmente: nessun passaggio in commissione e nemmeno in consiglio comunale. Tutto nel chiuso delle loro stanze, senza coinvolgimenti, senza aiuti o consigli o suggerimenti da parte di chicchessia. La conseguenza è evidente: cacciati via senza nemmeno entrare nella rosa delle 10 finaliste. Un risultato ancor più negativo rispetto al primo tentativo”. E invece che cosa si sarebbe dovuto fare? “Del livello locale ho già detto, ma è mancato il supporto ai livelli superiori: che ha fatto la Regione e che hanno fatto i parlamentari per sostenere quel progetto? Visto l’esito, la risposta è una sola: nulla”.

Il sindaco Michelini con Vittorio Sgarbi

Il sindaco Michelini con Vittorio Sgarbi

Pare che la responsabilità stia tutta nella sparata di Sgarbi, almeno così la pensano dalle parti di Palazzo dei Priori. “Io non sono della stessa opinione: Sgarbi lo conosciamo da anni. Lui è così e quindi va messo in conto qualche sua sfuriata. Diciamo che sono stati sfortunati a chiamarlo mentre si trovava in un  luogo pubblico… Ma la vera questione sta a monte: ha senso chiedere a Sgarbi di organizzare una mostra per Natale e non avere i soldi per farlo? Dove sta la programmazione? Gli assessori non hanno questo compito per il semplice fatto che non ne hanno le competenze, come non le ha il sindaco, chiunque esso sia. Gli amministratori hanno invece il compito di organizzare e dare le direttive. In questo senso, l’unico colpevole è Michelini: lui sceglie e nomina e gli assessori e ha il dovere di dare loro indicazioni chiare. E il diritto di sollevarli dall’incarico se non si attengono alla linea di comportamento che lui ha scelto. Ecco, non me la prendo con Barelli o Delli Iaconi o chiunque altro: io me la prendo col sindaco per le figuracce che continua a far collezionare alla mia città”.

Eppure i turisti crescono… “E’ vero e Michelini sbandiera continuamente questo dato, ma la faccenda merita una lettura più approfondita. Innanzitutto, le cose non accadono mai da un giorno all’altro e quindi i risultati di oggi sono il frutto di un lavoro che parte da lontano. Ma va anche evidenziato che è la situazione generale a favorire il turismo nelle città medie e piccole. Intendiamoci, io sono contentissimo che arrivi tanta gente a Viterbo, ma lo sarei ancora di più se ci fosse una seria programmazione nell’ambito dei servizi offerti a chi arriva. E invece vedo tanta approssimazione e un’assoluta mancanza di idee. E da viterbese, che ama profondamente la sua città, questo mi preoccupa molto”.

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