02052024Headline:

I comitati dell’acqua sui dearsenificatori

"Noi non ce la beviamo" contro Talete sulla gestione degli impianti di depurazione

Un impianto di dearsenificazione

Un impianto di dearsenificazione

I comitati dell’acqua pubblica sono sul piede di guerra contro la gestione dei dearsenificatori concessi in gestione alla Talete, il comitato Noi non ce la beviamo scrive che: “Leggiamo che Talete sta esternalizzando la manutenzione dei dearsenificatori per un costo di € 8 milioni all’anno. Ci risulta che la manutenzione di tali impianti, inizialmente curata dalla ditta che li ha realizzati, sia passata successivamente alla Talete dietro impegno di formazione del proprio personale che avrebbe partecipato ad appositi corsi. Questa ultima notizia che prelude ad un ulteriore aumento tariffario minimo del 20%, risulta a nostro avviso l’ennesima inefficienza di un carrozzone i cui costi superano di gran lunga il servizio offerto ai cittadini”.

Il comitato punta il dito anche contro la Regione: “A questo proposito riteniamo a dir poco singolare la forte pressione che la Regione sta usando sui Comuni che ancora non sono entrati a far parte di Talete S.p.a., senza preoccuparsi invece dei disservizi che questa S.p.a. sta facendo ricadere sui cittadini. Crediamo, però, che questa operazione sia stata annunciata solo perché funzionale al progetto di entrata di ACEA nella gestione del servizio idrico della Tuscia, quale “a loro dire” unica società che dispone dei fondi per affrontare il problema. Peccato però che quei fondi ACEA li chiede alle Banche, e che saranno i cittadini a dover pagare quei prestiti con gli interessi attraverso le proprie bollette, senza considerare che ACEA, non essendo opera pia ma S.p.a, per sua natura ha il mandato di creare profitto, pertanto i cittadini saranno chiamati anche a risarcire la parte di profitto che ACEA si dovrà assicurare. Ciò che ci preme sottolineare invece è che i costi di  manutenzione dei dearsenificatori non dovrebbero ricadere sui cittadini delle zone colpite da inquinamento di arsenico, per questo motivo la Regione dovrebbe continuare a finanziare queste spese come ha fatto fino ad ora ripartendole sulla fiscalità generale, senza instaurare ricatti ai comuni per realizzare progetti di privatizzazione che i cittadini hanno già palesemente rifiutato”.

Un'ala del dearsenificatore di Monte Jugo

Un’ala del dearsenificatore di Monte Jugo

Poi il comitato spiega come impedire la privatizzazione da parte di ACEA e uscire dalla Talete: “Nella regione Lazio, su proposta dei movimenti popolari è ,stata deliberata e votata ,all’unanimità , la legge n° 5 del 2014 che, se applicata, riporterebbe il servizio idrico nel naturale ambito di comuni e/o consorzi di comuni come facenti parte di bacini idrici già individuati. Per queste ragioni invitiamo tutti i Sindaci, i Consiglieri e gli Assessori di Viterbo e Provincia a partecipare  il 23/01/2017 presso la Sala del Consiglio del Comune di Viterbo alle ore 15,30 all’assemblea organizzata da questo Comitato”.

Policy per la pubblicazione dei commenti

Per pubblicare il commenti bisogna registrarsi al portale. La registrazione può avvenire attraverso i tuoi account social, senza dover quindi inserire ogni volta login e password o attraverso il sistema di commenti Disqus.
Se incontrate problemi nella registrazione scriveteci webmaster@viterbopost.it

Pubblica un commento

Per commentare gli articoli, effettua il login attraverso uno dei tuoi profili social
Portale realizzato da