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I numeri della ludopatia: ottava in Italia, prima sui giornali

Da qualche anno, a Viterbo c’è un servizio capace di combattere le dipendenze da gioco

 

Nonostante una crescita sempre più elevata dell’industria del gioco d’azzardo, che grazie al mobile gaming e all’online è la terza in Italia con 95 miliardi di euro di fatturato, la dipendenza da gioco d’azzardo non è ancora uno dei fenomeni patologici più diffusi in Italia. I dati, pubblicati dalla redazione di Giochidislots.com, riportano che la ludopatia occupa l’ottavo posto in questa speciale classifica ed è l’unica dipendenza a cui afferiscono meno di un milione di persone. Paradossalmente, però, quest’ultima è la patologia a cui i mass media fanno più riferimento, e dunque essa sale al primo posto per l’attenzione da parte dei mezzi di comunicazione.

ludopatia di muccio bComanda la dipendenza da fumo, con oltre 10 milioni di persone che sono dipendenti dal tabacco e dalla nicotina, seguita dall’alcool, con circa 8 milioni di “addicted”, per arrivare poi dal sorprendente dato sui social network, a cui si fa riferimento per circa 6 milioni di individui. Seguono poi la droga, con un numero che si aggira intorno ai 4 milioni ma che potrebbe crescere, se si pensa ai dati non rilevabili derivanti dallo spaccio non controllato e illegale, gli smartphone, con 3 milioni e mezzo di dipendenti, lo shopping compulsivo con 2 milioni e 750 mila, la dipendenza dal sesso da parte di 1 milione e mezzo di individui. Dopo tutti questi c’è il gioco, che secondo il Ministero della Sanità, comporta 900mila casi patologici.

Quando si parla di dipendenze, c’è bisogno di considerare anche i tassi di mortalità inerenti. Per le ultime tre della classifica, vale a dire shopping, sesso e gioco, queste non esistono o sono bassissime. Si alzano, invece, quando parliamo di droga e fumo, mentre sono leggermente più basse ma comunque percettibili per i social (suicidi ealtri eventi che riguardano il loro utilizzo) e gli smartphone, il cui impiego, ad esempio, può essere possono provocare incidenti stradali.

Da qualche anno, a Viterbo c’è un servizio capace di combattere le dipendenze da gioco. Si tratta di gruppi di auto-mutuo aiuto offerto dal Servizio per le tossicodipendenze della AUSL di Viterbo. Da questo punto di vista, possiamo rilevare che negli ultimi anni l’attenzione mediatica nei riguardi della ludopatia è la più alta. I principali quotidiani nazionali e locali, assieme alle principali emittenti radio e tv, secondo i dati raccolti, nell’anno in questione hanno dedicato 500 pezzi, tra articoli, news, servizi televisivi o programmi radio, al gioco. Negli altri settori, invece, tutto questo non è accaduto: il gioco è stato descritto come un preoccupante allarme sociale.

C’è da dire, inoltre, che far parte di una fascia della classifica non è qualcosa di unico: le dipendenze si intrecciano tra di loro ed è questo uno dei punti su cui ha spinto di più Paola Binetti, Deputata UDC laureata in medicina e specializzata in neuropsichiatria infantile: “La ludopatia è all’ottavo posto tra le varie dipendenze, ma ci dimentichiamo che esse si intrecciano tra di loro rafforzando gli aspetti negativi. Ad esempio si fuma di più mentre si gioca online. Non è una scusante occupare solo l’ottavo posto per qualcosa che viene alimentato e mantenuto dallo Stato stesso, bensì un’aggravante: se si interrompesse il circolo vizioso che lega il giocatore al gioco, si renderebbe curabile la ludopatia. In realtà accade che l’offerta di gioco si fa sempre più creativa e quest’ultimo smette di essere un gioco ma si trasforma in dipendenza. Allora diventa una vera e propria droga…”.

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