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L’antenna delle polemiche resterà dov’è

Consiglio di Stato ribalta la sentenza del Tar. Sconfitti gli abitanti di Pian Porciano

Antenna vista dalla via Francigena

SUTRI – Il ripetitore telefonico della Vodafone, e delle polemiche, resterà al suo posto. Lo ha deciso il Consiglio di Stato con una sentenza emessa nei giorni scorsi che annulla il precedente verdetto del tar del Lazio, risalente a marzo 2017.

La vicenda, intricata a livello burocratico, kafkiana per certi versi, inizia nel 2015, in località Pian Porciano, borgo artigianale e residenziale di 25 anime distante un km dal centro del paese. Qui, in un terreno privato confinante con alcune abitazioni, è stata eretta una torre ripetitrice della Vodafone, alta 33 metri, che ha scatenato accese proteste.

Il motivo? Alla preoccupazione dei residenti per i pericoli alla salute causati delle onde elettromagnetiche, si è aggiunta quella per la sicurezza vista l’irrisoria distanza tra la struttura e le case, sotto i limiti consentiti dalla legge. C’è poi la questione dell’incompatibilità dell’impianto con la zona, classificata nel PRG come ”agricola, archeologica e paesistica”.

A un tiro di schioppo, infatti, c’è tutta la parte archeologica e turistica di Sutri con suoi i tesori più preziosi: l’anfiteatro romano e la necropoli. E nel Piano Regolatore comunale, risalente al 1983, si vieta in modo categorico di costruire elettrodotti e tralicci per non deturpare il paesaggio. Off-limits, dunque, anche i ripetitori telefonici (all’epoca non ancora inventati ndr).

Vista dall’interno di una delle tombe della necropoli rupestre

Non dello stesso avviso sono ovviamente la Vodafone e, a sorpresa, il Comune che si è schierato dalla parte dell’azienda. Leggendo le carte, è la genesi dell’opera a suscitare più di qualche dubbio e perplessità.

L’amministrazione comunale infatti, che finora non ha ancora elaborato un Piano per l’installazione delle antenne, non ha mai formalmente concesso l’autorizzazione a costruire ma ha ”risposto” solo con il silenzio-assenso alla richiesta presentata da Vodafone nel giugno 2014. Procedura, questa, che è stata contestata dai residenti perché illegittima con le norme del PRG e che ha portato a una denuncia alla procura di Viterbo.

Ad aprile 2015, poi, il Comune ordinò la sospensione dei lavori perché, si scoprì, la posizione dell’impianto non corrispondeva, nei fatti, a quella originaria del progetto. La sospensione venne revocata a settembre, dopo la ”variante” presentata da Vodafone e l’ok arrivato dall’Arpa. Ma le polemiche non finirono perché, secondo gli abitanti, la regolarizzazione sarebbe stata ammissibile solo nel caso la potenza dell’impianto non avesse superato i 20 w. Quella del ripetitore di Pian Porciano, invece, va ben oltre i 400. L’antenna, comunque, venne completata.

Gli abitanti, senza demordere, impugnarono a novembre 2015 la revoca davanti al tar del Lazio, portando a giudizio l’azienda telefonica e l’amministrazione comunale. Dalla loro, il parere negativo su tutta la vicenda dell’Area di Vigilianza Urbanistico regionale, massima autorità in materia.

Il collegio giudicante, a marzo 2017, ha accolto il ricorso annullando la revoca di sospensione: i residenti hanno ragione, l’antenna va abbattuta. Un anno dopo, colpo di scena, la sentenza del Consiglio di Stato, a cui la Vodafone si è appellata ricevendo l’adesione del Comune, ribalta di nuovo il risultato: l’antenna resta dov’è. E l’impianto, finora rimasto spento in attesa del giudicato, sembra che ora sia stato messo in funzione.

Le ultime speranze per gli abitanti del borgo sono ora riposte, più che in un difficile ricorso alla Cassazione, nella nuova amministrazione comunale a cui basta un provvedimento per mettere la parola fine alla vicenda (e all’antenna). Se appare chiara la posizione del candidato Lillo Di Mauro, che dai banchi dell’opposizione ha sempre chiesto l’abbattimento della struttura, resta da capire quella del suo rivale, il prof. Vittorio Sgarbi.

Il vulcanico critico d’arte, nemico giurato delle pale eoliche, che ha fatto della valorizzazione del patrimonio artistico di Sutri la sua missione, cosa ne penserà del ripetitore che si scorge dal Belvedere di Villa Savorelli?

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