03052024Headline:

Cani massacrati e uliveti rasi al suolo, al via il processo per tre pastori sardi

Parte civile l'ex sindaco di Farnese

FARNESE – (b.b.) Avrebbero massacrato a bastonate i cani dell’ex sindaco di Farnese e gli avrebbero raso al suolo decine e decine di piante di ulivi, perché ”colpevole” di aver firmato una riforma per la regolamentazione dei terreni ad uso civico, che avrebbe fatto perdere loro 60 ettari di pascolo. Al via il processo all’allevatore sardo Antonio Pira e ai suoi due figli Marco e Paolo, finiti alla sbarra con le accuse di atti intimidatori, furti aggravati – anche di bestiame – detenzione e porto abusivo di armi clandestine.

Parte civile, l’ex sindaco di Farnese, Dario Pomarè, che secondo l’accusa sarebbe stato solamente il primo di una lunga serie di vittime nel mirino dei tre allevatori: uno ad uno, i Pira avrebbero voluto vendicare tutti i firmatari della riforma dei terreni.

Ieri mattina, di fronte al giudice Silvia Mattei, a tre anni di distanza dal loro rinvio a giudizio, si è aperto il processo a loro carico: il pm ha depositato un corposo fascicolo fotografico, che documenterebbe gli ingenti danni causati dai tre imprenditori sardi all’ex primo cittadino. Un casale dato alle fiamme e andato distrutto, cani e bestiame massacrati a colpi di bastone e circa 160 ulivi rasi al suolo.

Il giudice ha, inoltre disposto, la trascrizione delle numerose intercettazioni che inchioderebbero i tre: sarà però necessario un interprete dal sardo affinché possano essere fedelmente trascritte e tradotte in italiano.

Antonio, Marco e Paolo Pira finirono in manette il 28 luglio del 2015, nell’ambito dell’operazione Terra Madre: durante le indagini i carabinieri sequestrarono centinaia di cartucce, quattro passamontagna, tre cartuccere, un pugnale e un puntatore laser.

Il processo entrerà nel vivo il prossimo 20 maggio, con i primi due testimoni dell’accusa da sentire in aula.

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