Giro d’auto di lusso dalla Germania, bisognerà aspettare il 5 giugno prossimo per la discussione del processo a carico di Elio Marchetti.
L’imprenditore viterbese è alla sbarra, di fronte al collegio, assieme alla sua dipendente Carla Corrucci e al titolare di un’agenzia di pratiche auto di Foggia, Domenico Sordo. Per l’accusa, avrebbero messo in piedi un’associazione a delinquere a carattere transnazionale finalizzata a reati contro la fede pubblica e il fisco. E avrebbero così evaso Iva per oltre un milione di euro.
Finiti in manette il 3 maggio del 2017, a conclusione di un’operazione portata avanti dalla Procura, dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia Stradale, i tre – assieme ad altre tre persone, oggi fuori dal processo per aver ricorso a riti alternativi – avrebbero fatto arrivare in Italia, con questo sistema, oltre 90 auto di grossa cilindrata. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte da Polizia di Stato e Guardia di Finanza, avrebbero creato un meccanismo ben oliato di falsificazione di documenti, società cartiere e intestatari fittizi per importare auto dall’estero senza versare l’Iva. Nello specifico dalla Germania.
Interponendo società inesistenti tra il venditore tedesco e l’acquirente finale italiano, sarebbero riusciti ad evadere le imposte: piazzando così sul mercato viterbese veicoli a prezzi di gran lunga più competitivi rispetto agli altri concessionari.
Ieri, quando il processo sarebbe dovuto concludersi, un rinvio, a causa del leggittimo impedimento a comparire di uno degli imputati: si tornerà in aula il 5 giugno.