Tagli, tagli e tagli. E pure quando la cittadinanza si oppone ad una politica che sforbicia stile sarta, si continua incessantemente a sfoltire. A volte anche in modo scriteriato.
Succede così che dallo scorso 21 dicembre, a Ronciglione, si viene a creare una situazione a dir poco paradossale.
Ma partiamo dall’appello: “All’ospedale ha cessato la sua attività il microscopio operatorio per gli occhi – attacca il consigliere comunale Fabio Troncarelli – voluto dall’Acaar (Casa albergo anziani Ronciglione, ndr)”.
Di cosa si tratta? Semplice. Questo strumento, e la macchina per le prove sotto sforzo destinata all’ambulatorio cardiologico, erano stati acquistati proprio dall’Acaar e dai cittadini. Attraverso una donazione in comodato d’uso gratuito, per un costo complessivo di 75mila euro (48 e 27). Due apparecchiature, al servizio della popolazione, che hanno contribuito a tenere in vita il Sant’Anna.
“In seguito alla cessazione dell’attività – prosegue Troncarelli – l’ambulatorio in cui si operava con il microscopio è stato chiuso, poiché non mandano più medici”. Giustamente, se nessuno le manovra certe cose, inutile restare aperti.
“Si tratta dell’ennesima bocciatura per una struttura rinnovata e assolutamente pulita – ancora lui – e che sarebbe pronta a ricevere sia un reparto di Ortopedia o di Medicina, sia gli ambulatori Asl VT-4, attualmente ubicati in locali fatiscenti e oltretutto in affitto, alleggerendo pertanto il sovraccarico di Belcolle”. Che, storia quotidiana, è perennemente affollato.
Il Sant’Anna era la terza unità della provincia, per efficienza e per la comodità della sua posizione geografica. Ma ciò, a quanto pare, non è bastato. “Il microscopio ci è stato richiesto da Belcolle – chiude Troncarelli, con rammarico – L’associazione sarà perciò costretta a vendere l’apparecchio in questione ed impiegare i soldi in altri importanti progetti, come ha sempre fatto. Nonostante questo, non posso che essere dispiaciuto di fronte al ‘nulla’ di ciò che ci era stato promesso”.