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Papa Francesco parla ai parroci, essi conoscono la vita del Popolo di Dio

di Giuseppe Brienza

Essere «missionari di sinodalità»: è questo il mandato che Papa Francesco ha affidato ai parroci di tutto il mondo attraverso una lettera diffusa ieri e consegnata ai partecipanti all’Incontro internazionale “I Parroci per il Sinodo”, svoltosi presso la Domus Fraterna di Sacrofano (Roma) dal 28 aprile e conclusasi il 1° maggio, memoria di san Giuseppe lavoratore e giorno d’inizio del mese mariano.

Il Pontefice all’inizio del testo invita quanti hanno preso parte all’Incontro internazionale ad essere “missionari di sinodalità” soprattutto una volta rientrati nelle rispettive comunità, «animando la riflessione sul rinnovamento del ministero di parroco in chiave sinodale e missionaria».

Promossi dalla segreteria generale del Sinodo dei Vescovi e dal Dicastero vaticano per il Clero, in collaborazione con quelli per l’Evangelizzazione e per le Chiese orientali, i lavori del menzionato Incontro hanno permesso di raccogliere il contributo di molti responsabili di comunità parrocchiali provenienti dai cinque continenti in vista della redazione del documento di lavoro (Instrumentum laboris) sul quale prenderà avvio la XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi sulla Sinodalità, in programma in Vaticano dal 2 al 27 ottobre 2024.

Nella lettera, quindi, il Santo Padre formula tre suggerimenti per ispirare lo stile di vita e di azione dei pastori della Chiesa cattolica. Si tratta, in primo luogo, di cercare di «vivere il vostro specifico carisma ministeriale sempre più al servizio dei multiformi doni disseminati dallo Spirito nel Popolo di Dio», quindi di «apprendere e praticare l’arte del discernimento comunitario» e, infine, di «porre alla base di tutto la condivisione e la fraternità fra voi e con i vostri Vescovi».

Tutto questo perché, ribadisce il Papa, senza parrocchie e parroci «la Chiesa non potrebbe andare avanti», solo i pastori d’anime, infatti, «conoscono dal di dentro la vita del Popolo di Dio, le sue fatiche e le sue gioie, i suoi bisogni e le sue ricchezze».

In vista del cammino «che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio», ovvero il cammino sinodale, Bergoglio conclude esprimendo «gratitudine e stima per il generoso lavoro» che ogni sacerdote compie «seminando il Vangelo in ogni tipo di terreno (cfr. Mc 4, 1-25)». Per far questo, però, invita tutti i pastori a “liberare” il loro servizio «da quegli aspetti che lo rendono più faticoso», ovvero le tante incombenze burocratiche e organizzative, cercando di delegare e così riscoprendo il «nucleo più vero» della loro missione: «annunciare la Parola e riunire la comunità spezzando il pane» (Papa Francesco, Missionari di sinodalità. Lettera ai parroci, San Giovanni in Laterano, 2 maggio 2024, Introduzione).

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