C’è uno spruzzo di gialloblu nelle finali scudetto di basket. Sì, quelle iniziate martedì al PalaTiziano di Roma, quelle che hanno riportato la passione dei capitolini a livelli stellari, tipo trent’anni fa. Solo che allora la sfida era tra il Banco Roma di Larry Wright (e, sempre restando in tema viterbese, di Stefano Sbarra) e la Milano di Dan Peterson. Oggi invece la Virtus giallorossa si trova a sfidare per il tricolore la Montepaschi Siena, che ha già messo a segno la prima vittoria in gara uno, martedì sera. Ma torniamo a quello spruzzo di gialloblu che sarà sul parquet: non si tratta di un giocatore né di un coach, ma di uno degli arbitri che dirigerà una partita della serie finale. Il suo nome è Emanuele Aronne, 39 anni a settembre, arbitro designato come riserva per gara due, che si è giocata – ancora al PalaTiziano – ieri sera alle 20.15, ma soprattutto come arbitro titolare per gara tre, in programma sabato a Siena (palla a due sempre alle 20.15).
Un riconoscimento importante, per uno dei migliori arbitri italiani. La finale, si sa, è gara delicata per antonomasia: ci vuole polso per gestire i giocatori, sangue freddo per prendere decisioni, ma anche dialogo, disponibilità. Tutte doti che Aronne può vantare, in virtù di una lunga esperienza partita sui campi minori e su quelli femminili (nel torneo rosa ha diretto la sua prima finale tricolore tra Como e Taranto), prima dell’esordio nella massima serie avvenuto nel 2010. Prima c’era stato anche il debutto in Lega due, arrivato quasi per caso per sostituire un collega infortunato: Emanuele partì da lì per rimanere per sette stagioni di fila nel campionato cadetto. “Sono felice, emozionato e determinato a fare la migliore prestazione possibile – dice Aronne – E desidero ringraziare tutte le persone che negli anni mi sono state vicine, da Luciano Tola, il mio istruttore e maestro, a Fabrizio Fioretti e Alberto Pugliesi. Un particolare grazie va a Mauro Corbucci ed Emanuele Desideri che negli ultimi anni sono stati per me autentici amici e motivatori. Non voglio dimenticare il personale della palestra GCube di Viterbo che mi ha seguito tutto l’anno nella preparazione atletica e negli allenamenti settimanali e tutte le persone che a vario titolo mi sono state vicine in questa splendida stagione”. E naturalmente va registrata la soddisfazione degli ambienti dirigenziali viterbesi, a partire dal responsabile arbitrale David Ferraro e dal delegato provinciale della Fip.
Prima di Aronne c’è stato Luciano Tola, oggi 52enne, che ha portato la bandiera viterbese per quindici anni in serie A, dirigendo ben nove finali scudetto e girando l’Europa come arbitro internazionale. Appeso il fischietto al chiodo, Tola è stato anche presidente del comitato arbitrale in Federbasket. Ed è stato sicuramente un maestro per Aronne. Insomma, i canestri gialloblu continuano ad essere protagonisti a livello nazionale, almeno nel settore arbitrale. In attesa che un giovane emergente come Andrea La Torre (considerato uno dei migliori baby giocatori d’Europa) ci faccia sognare. E che anche la Ilco Stella Azzurra, attualmente in serie C, riporti al PalaMalè qualcosa di grande come la serie B.