26042024Headline:

Crisi e suicidi, agire subito

crisi-economicaQuesti ultimi mesi ci avevano abituati ai casi di imprenditori italiani che, piegati dalla crisi devastante e dalla mancanza di tutela da parte dell’apparato statale e politico, ricorrevano a gesti estremi, preferendo togliersi la vita piuttosto che dover assistere alla fine disastrosa delle loro aziende e dei loro dipendenti. Oggi questo fenomeno drammatico sembra aver travalicato i confini legati al mondo imprenditoriale, il primo settore toccato dalla recessione, per estendersi ai vari livelli della popolazione, tanto che un sessantenne della provincia viterbese, in balia della disoccupazione e delle difficoltà economiche, ha deciso di dire basta alla vita, strangolandosi con la corda di una tenda di casa.

Non possiamo rimanere inermi di fronte a simili tragedie, che sono il grido d’aiuto di uomini disperati, impossibilitati a far fronte alle difficoltà indotte da una crisi ingiustificabile e insostenibile. Lo Stato deve intervenire ed evitare che si verifichino altri episodi simili: non è possibile abbandonare a loro stessi quanti patiscono anche a causa di un’amministrazione assolutamente fallace del Paese. È estremamente grave che, nonostante sia stato più volte dato l’allarme sul fenomeno in rapida espansione, ancora non si sia fatto nulla.

L’emergenza sociale, dunque, è legata a doppio filo a quella politica e da Confartigianato arriva l’appello alle istituzioni affinché intervengano per prevenire un fenomeno che non ammette né ritardi né giustificazioni. È vitale tutelare imprenditori e cittadini in difficoltà, è imperativo creare un sistema che garantisca assistenza e agevolazioni per quanti non sono in grado di far fronte alle incombenze economiche e che vedono andare in fumo gli sforzi di una vita, schiacciati da un peso burocratico insostenibile e da una recessione letale.

L’elevata incidenza di suicidi nel mondo imprenditoriale verificatasi negli ultimi due anni ha spinto Confartigianato Imprese di Viterbo ad attivarsi immediatamente, creando una “rete di sostegno” ideata proprio per impedire che il senso di solitudine che affligge gli imprenditori in difficoltà vada a peggiorare la loro già difficile situazione. Dal 1° giugno 2012 è operativo lo sportello “Ascolta Impresa”, un mezzo destinato proprio ad aiutare gli imprenditori, allontanando lo spettro di gesti estremi. Questo strumento, nato dallo sforzo sinergico tra Prefettura, Asl e Caritas diocesana di Viterbo, è un mezzo efficace nel dare un primo conforto a chi ne ha bisogno, creando soluzioni tecniche adeguate, passando dai rapporti della nostra Associazione con banche e confidi, ai fondi antiusura e al sostegno psicologico.

L’immagine che ormai siamo abituati ad attribuire agli imprenditori in difficoltà, quella di uomini piegati nella forza da un sistema economico-politico che non li tutela, abbandonandoli nella lotta quotidiana per salvare le loro aziende e i loro dipendenti, sembra ormai adattarsi bene anche a tutti coloro che, al di là e al di fuori del mondo imprenditoriale, annaspano nel tentativo di andare avanti. Con un tasso di disoccupazione senza precedenti e la costante chiusura di attività ed esercizi è difficile credere che la situazione economico-occupazionale possa sbloccarsi in tempi rapidi. È auspicabile che, nel frattempo, venga creato un sistema di assistenza e di prevenzione che, sull’esempio di “Ascolta Impresa” e delle agevolazioni finanziarie messe a disposizione dal confidi di Confartigianato, limiti il più possibile il ripetersi di episodi tanto drammatici.

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