26042024Headline:

Scarpe rosse contro la violenza alle donne

Miranda PerinelliOgni epoca ha i suoi simboli, così come ogni tragedia. Ecco, per la Shoah tutti ricordano la foto del bimbo ebreo con le mani alzate dentro il ghetto di Varsavia. Oggi, per la violenza contro le donne ci sono le scarpe rosse. Le scarpe quale oggetto che sa di vissuto. Le scarpe macinano chilometri, ci accompagnano in tutti i luoghi, sono testimoni di quello che ci accade. Sono rosse, il colore del sangue, quello versato da tante donne vittime dei soprusi degli uomini. Ecco allora che la campagna “Scarpe rosse contro il femminicidio” a piccoli passi è giunta fino a Viterbo, grazie ad Auser, Cgil, Erinna-Centro antiviolenza.

Il progetto nasce in Messico dove, nel 2009, l’artista Elina Chauvet porta nelle piazze un’installazione di scarpe rosse dedicata alle vittime di Ciudad Juarez, cittadina ai confini con gli Stati Uniti dove, nel 1993, erano state rapite, stuprate e uccise centinaia di donne. E’ lì che per la prima volta viene coniato il termine “femminicidio”. Da quella data, il progetto sta facendo il giro del mondo e, in Italia, è stato adottato da molte associazioni e da molte artiste.

Da luglio, nel Viterbese ha preso il via questa manifestazione itinerante che serve a togliere il velo sulla violenza domestica e a raccogliere scarpe. “Finora  -spiega il segretario della Cgil, Miranda Perinelli – abbiamo superato quota 300. Ne raccogliamo anche di altri colori, che poi tingiamo di rosso”.

Il 28 settembre la raccolta culminerà nell’installazione in piazza del Comune a Viterbo. “L’effetto finale – continua Perinelli – è quello di un corteo di donne assenti perché cancellate dalla violenza. Donne di cui rimangono solo le scarpe”. In Italia, ogni tre giorni, una donna viene uccisa da un marito, un fidanzato, spesso un compagno o un ex compagno di anni di vita, un padre di figli cresciuti insieme. La violenza domestica, quella subita dagli uomini di casa, anche padri o fratelli, è la prima causa di morte nel mondo per le donne tra i 16 e i 44 anni: più degli incidenti stradali, più delle malattie. Le vittime dall’inizio dell’anno? 87.

A Viterbo oggi ci sarà una giornata di raccolta all’Ipercoop. Il 24 e il 25 a piazza del Sacrario, mattina e pomeriggio. Il 27 a Bagnoregio. Appuntamenti che servono anche a discutere del decreto legge sul femminicidio in discussione in Parlamento. “Dopo la convenzione di Istanbul – conclude Perinelli – l’Italia avrebbe dovuto adeguarsi. Il dl è un passo avanti ma troppo incentrato sulla repressione. Serve invece un processo culturale che parta dalle scuole e sia accompagnato da corsi di formazione per forze dell’ordine, magistrati, dipendenti pubblici. Il nodo è non lasciar sole le vittime di violenza e prevenirne gli episodi”.

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22   Commenti

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Appena vede una scarpa rossa l’ottuso Barelli fa la mossa.

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