26042024Headline:

Provincia: bando per la cultura, ultimo atto

L'assessore Giuseppe Fraticelli

L’assessore Giuseppe Fraticelli

Se proprio non avete niente da fare, in quel breve arco di tempo compreso tra maggio e giugno (che detto così pare poco, ma in realtà stiamo parlando di tredici mesi) potete sempre buttarvi sulla cultura. Che ormai è noto, tira più di un carro di buoi. È stato infatti appena pubblicato il bando inerente all’argomento in questione sull’home page della Provincia (si, ancora esiste). Come sempre largo e capace di raccogliere un po’ tutti (tutti quelli che poi si avveleneranno come picchi in calore quando non beccheranno un euro, o peggio, due spicci di rimborso).

L’obiettivo – si legge – e’ quello di predisporre una graduatoria di iniziative e progetti finanziabili con i fondi della Regione, integrabili anche con fondi provinciali, che verranno assegnati sulla base di precisi criteri.

E questa è la grande novità. I precisi criteri. Dio li benedica. Qualora vengano mai messi in pratica. E chi può partecipare? Gli enti preferibilmente associati – prosegue la nota – altre pubbliche amministrazioni, associazioni culturali, enti, fondazioni e comitati (siamo alle solite). Che operino senza fine di lucro. Perché è noto: qui si lavora solo per il bene della collettività. Non per far cassa.

“La Provincia di Viterbo – spiega l’assessore alla Cultura Giuseppe Fraticelli – anche quest’anno farà la sua parte, nonostante le difficoltà derivanti da un taglio netto dei trasferimenti. Fino a quando questo ente resterà in vita e ci sarà consentito di amministrarlo, porteremo avanti il nostro impegno. Mettendo in campo il massimo sforzo e, cosa ben più impegnativa, cercando nelle pieghe di bilancio le risorse utili a favorire la realizzazione del maggior numero di progetti, puntando ancora una volta sulla qualità”.
Che non s’è mai capito come si stabilisce. Comunque. “Il criterio della scelta qualitativa del resto – rimarca la chicca Fraticelli – oltre che una modalità introdotta e voluta dalla nostra amministrazione, rivolta a favorire il merito, è soprattutto una necessità legata all’esigenza di non disperdere in mille rivoli i pochi finanziamenti”. Tipo semina (comunale).

Sono ammissibili unicamente iniziative come mostre, arti visive, teatro, musica, danza, convegni ed incontri. Con esclusione delle proposte riguardanti le attività turistiche, sportive, religiose, le sagre, le iniziative delle Pro loco (perché? Storicamente sono gli unici che non ci mangiano), anche se accompagnate da attività di spettacolo.
Bene. Ancora non s’è capito però quali saranno questi benedetti criteri. Ditecelo, please. Che abbiamo fame. Di cultura, s’intende.

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