Centotrentancinque lavoratori in mobilità, la procedura è partita dal 1 giugno. E’ allarme a Villa Buon Respiro, struttura sanitaria non solo d’eccellenza, ma anche fondamentale per i già delicatissimi equilibri della sanità viterbese. La decisione è stata ufficializzata dal gruppo San Raffaele, proprietario di Villa Buon Respiro e di altre cliniche sparse tra la capitale e il basso Lazio, realtà che però non subiranno esuberi meno pesanti. Già, perché i 135 dipendenti viterbesi equivalgono alla totalità della forza lavoro, con lo scenario più terribile – la chiusura – come inevitabile conseguenza, salvo miracoli.
San Raffaele adduce come motivazione il progressivo e inesorabile taglio, nel corso degli ultimi cinque anni, “di posti letto, tariffe e budget dalla Regione”, nonché i cronici ritardi nelle liquidazioni sempre da parte regionale. Ieri è stato giorno d’assemblee: lavoratori preoccupati, sindacati scatenati ma anche impotenti di fronte all’attivazione della procedura prevista dalla legge: “Cercheremo di farci portavoce presso prefetto e Regione della situazione”, assicurano le principali sigle, che oggi saranno a Roma per un ulteriore confronto a carattere regionale.
Il presidente della Provincia Meroi, dal canto suo, ha messo a disposizione palazzo Gentili come mediatore nelle sedi previste. “I licenziamenti collettivi annunciati – dice Meroi – produrrebbero effetti devastanti dal punto di vista occupazionale e socio sanitario, aumentando drasticamente i disoccupati nel nostro territorio e penalizzando la qualità dell’assistenza sanitaria”. Fin qui, tutti d’accordo. Meroi però non nega come questa notizia sia il classico fulmine a ciel sereno: “La notizia mi lascia francamente esterrefatto, soprattutto perché non molte settimane fa dalla Regione erano giunte notizie rassicuranti sul riconoscimento e accreditamento di tutti i servizi erogati dalla strutture del gruppo San Raffaele”.
E in effetti, andando indietro di poco più di un mese (8 maggio scorso), ecco la nota del consigliere regionale, viterbese, Enrico Panunzi. Che annunciava, magno cum gaudio, “tutta la mia soddisfazione per l’intesa raggiunta oggi in Regione tra la Giunta, la Asl di Viterbo e la San Raffaele spa in merito al centro di riabilitazione Villa Buon Respiro. E’ stata effettuata una ricognizione/ricostruzione – proseguiva Panunzi – della documentazione ed è stato chiarito, come emerge dal verbale di accordo sottoscritto dalle parti, che il percorso autorizzativo e di accreditamento complessivo debba comprendere anche le microstrutture”. Conclusione: “Ciò porta a scongiurare il rischio della chiusura e lancia un segnale positivo ai pazienti, ai lavoratori e a tutta la sanità viterbese. A Villa Buon Respiro operano fior di professionisti, che svolgono attività riabilitative su patologia molto particolari: e il fatto che continuerà ad esserci è una vittoria per tutti. Un grazie molto particolare da parte mia va al presidente Zingaretti”. Oggi invece Villa Buon Respiro è ad un passo dalla chiusura, e dai licenziamenti. Chissà cosa sarà successo in questo mese. Chissà chi bisognerà ringraziare, adesso.