26042024Headline:

Un’alleanza per combattere la crisi edile

CON_Banca_CS.01A leggere l’invito si era intuito che gli attori protagonisti dovevano essere tre. Tant’è che invece della pomposa sala conferenze si è preferito dirottare sul tavolo dove normalmente si svolge il cda. Peccato però che in dieci minuti l’ovale di legno si è riempito che manco al compleanno di Briatore ci starebbe tutta quella gente. Per la gioia dei cronisti, andati completamente in palla nel riconoscere Caio piuttosto che Sempronio.

In ogni caso il tema di giornata ha lasciato intendere subito quanto importante fosse il progetto. Ed ecco spiegata forse anche la copioso affluenza (rafforzata dall’ottimo buffet finale). Per la prima volta a Viterbo (durasse) si è fatto gruppo. Sinergia. Tante forze in campo unite per un unico, nobilissimo, scopo.

Spazio ai pareri e alle spiegazioni. “Sponsorizziamo volentieri la manovra”, ha aperto salutando Vincenzo Fiorillo, vice presidente della Banca di Viterbo. “Siamo qui per illustrare una soluzione a problemi annosi – seguiva Domenico Merlani, primo volto Ance locale – diversi iscritti alla Cassa edile stanno messi male. Diamo quindi un segnale importante. Un accesso diretto al credito, in un momento storico in cui l’assenza di liquidità pesa tantissimo tra le aziende”.

In sostanza dei settecento e più iscritti alla Cassa, almeno un terzo potrà respirare. Quella fetta che non riesce a pagare i contributi, che di norma si possono spalmare su un massimo di dodici mesi. Grazie ad un accordo tra la stessa Cassa, l’Ance, e la Banca locale (sotto forma di partnership), da oggi i debitori potranno ricevere un prestito studiato ad hoc. Con tassi buoni. Snello. Nonché lungo due anni.

“È il primo caso in Italia – la parola è passata poi a Andrea Belli, presidente di Cassa – Confidiamo nella ripresa, ma intanto mettiamoci una pezza”. “Una pezza da 50 mila euro – ecco pure il David Delli Iaconi pensiero, direttore sempre dell’ente – che grazie a un fondo rotativo nei tempi appena descritti porterà ben 320 mila euro”. Mica poco. Un dato da non sottovalutare, poiché riuscire ad aprire un micro credito per le piccole realtà è tanta roba. E sicuramente (era ora) Viterbo sarà città pilota. Un esempio da copiare.

Avrebbero parlato anche altri. Tra cui il direttore della Banca Massimo Caporossi, il funzionario Raimondo Tamantini. Cuccodoro e Turco a braccetto. Ma la sintesi è una sola e vale per tutta l’allegra compagnia: le risorse delle imprese vengono rimesse a disposizione per i colleghi più sfortunati. Bene. Può essere un ottimo modo per ripartire.

Firmato e sottoscritto in toto.

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