27042024Headline:

Galeotti e i “Ricordi di un collezionista”

mostra galeotti (1)

Mauro Galeotti

Normalmente lo si intravede a spasso per Viterbo tra conferenze e eventi mondani. Con la sua telefono-telecamera montata su un supporto stile Tom Tom. Atto a riprendere qualsiasi cosa gli frulli per la testa. Oggi invece lo si potrà beccare dall’altra parte dello schermo. Sarà lui infatti il protagonista del post montaggio. L’intervistato. Con il solito farfallino multicolor che sa tanto di marchio di fabbrica. Più gli occhiali da vista, anch’essi perennemente ancorati alle orecchie, dai toni follemente variopinti. Mauro Galeotti sbarca in tivù. E non alla Corrida e nemmeno a qualche squallido talent show. Bensì da mamma Rai. Che poi conoscendo il tipo gli si addice parecchio. Non sull’Uno, nè sul Due e nemmeno sul Tre. Bensì sul canale cinquantaquattro (54, che rende meglio a numero). Quell’angolo del pianeta con parabola denominato “Storia”. E meglio di così non poteva certo andare. Giacché quando si parla di storia (locale, sia chiaro) Galeotti è facilmente paragonabile ad un libro. Magari a un Bignami. Piccolo ma utile.

“In onda alle 16.50 e in replica il giorno seguente alle due di notte – illustra egli stesso il palinsesto – per la regia di Pino Galeotti, altro viterbese. Nella rubrica Ram. Ricerca archivio memoria”. Ok, ora l’orario è segnato. Ma di cosa si parla? “Il titolo è ‘Ricordi di un collezionista’ – spiega orgoglioso – un programma di Andrea Banchi, Francesco Censon e Gianluca Miligi. Un trittico interessatissimo a parlare con chi raccoglie oggetti del passato. Tanto tra le entità pubbliche, e a tal proposito consiglio il loro servizio sul museo di Canepina. Quanto tra i privati, proprio come me”.

Una foto storica della sua collezione

Una foto storica della sua collezione

Probabilmente quelli della Rai non conoscono a fondo il Mauro-patrimonio. L’eclettica giornalisti infatti gira e raccoglie di tutto da una vita. Non basterebbe una stagione intera per mostrare al pubblico i suoi giacimenti. In poco più di quindici minuti pertanto si gusterà giusto un assaggio. Ma tanto basta. E tanto basterà anche per renderlo felice. Poiché una delle sue (tra le tante) fisse, è quella di donare in blocco l’eredità al genere umano. Preferibilmente ad un museo. “Mostrerò oggetti della zona – prosegue – tratto delle popolari terrecotte di Vasanello e di Vetralla, delle splendide ceramiche di Civita Castellana. Parlerò anche di cartoline, ne ho a migliaia di tutti i paesi della provincia. E poi ci saranno i manifesti, che posseggo a bancali. In ultimo un ricordo di vecchi caratteristici personaggi come Armidoro, il Cavalier Pela, la Cecia e, immancabile, Santa Rosa”.

Di sottofondo passeranno immagini del quartiere San pellegrino e della Cava etrusca sulla strada Signorino. Per un dialogo a presa diretta che, una volta tanto, porterà Viterbo in televisione per un ottimo motivo.
Sintonizzatevi. Galeotti vi aspetta.

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