26042024Headline:

Il gospel ed Emanuele, che belle emozioni

Il festival un successo, con la sorpresa del 12enne Bertelli, talento vero

La vista sulle montagne di Vigo di Fassa

La vista sulle montagne di Vigo di Fassa

Sono qui, a Vigo di Fassa, nel mio soggiorno obbligato in una stanza d’albergo, con un panorama da urlo alla finestra ma con l’impossibilità di andare a sciare, per via di un incidente sulle piste in cui sono stato coinvolto, mio malgrado… Quando uno è fortunato!
In questi giorni di riposo forzato, allora, sto pensando alle cose belle dell’ultimo periodo – già sono infortunato, perciò permettetemi di non parlare di tragedie internazionali o di politica –, così ho fatto mente locale e riflettuto su qual è stata la cosa migliore accaduta a Viterbo – secondo il mio parere! – nel periodo natalizio, da poco terminato…
Mi è anche venuto in mente quello che è stato indicato, da Viterbopost, come “uomo dell’anno 2014”, cioè Italo Leali, direttore artistico, tra l’altro, di Tuscia in Jazz.
Questo mi aveva fatto un grande piacere, in quanto ero stato uno dei più convinti sostenitori della grande opportunità di avere a Viterbo il Jazz Festival e gli stage formativi a Pasqua, così come ho supportato con decisione la scelta di dare vita al Tuscia Gospel Festival nella settimana a cavallo di Natale!
Proprio questa è stata la cosa migliore, per me, dell’ultimo periodo.
Viterbo, con i relativi ex Comuni, ha ospitato ben otto esibizioni di alcune tra le migliori corali gospel al mondo.

Emanuele Bertelli e Tony Washington

Emanuele Bertelli e Tony Washington

Agli ormai tradizionali concerti, per la Pace e la Solidarietà, organizzati dal Ce.I.S. San Crispino e da Viterbo con Amore, la partnership tra Comune di Viterbo, Amministrazione Provinciale, Tuscia in Jazz, Roma Gospel Festival e Fondazione Carivit ha permesso di aggiungerne altri sei, dando vita ad un vero e proprio festival, il Tuscia Gospel Festival, appunto!
Successo sotto ogni punto di vista…
Da quello artistico e musicale, sono stati concerti ognuno diverso dall’altro. Chi ha avuto l’opportunità di partecipare a più di uno, avrà capito che Gospel non è solo “Oh happy day”, ma un genere declinabile da molteplici angolature: la musica tradizionale natalizia, gli spiritual neri, la commistione con il soul, il funky ed il pop moderno.
Da quello del pubblico: piena soddisfazione in ogni appuntamento, con le chiese sempre piene di gente che è tornata a casa con la gioia di aver partecipato ad un qualcosa che, per moltissimi, è stata una novità assoluta… Personalmente, sono stato ringraziato da più persone per aver organizzato il Festival!
Da quello della solidarietà: se c’era qualche perplessità sul fatto che l’overdose di spettacoli avrebbe potuto nuocere ai due eventi tradizionali di cui sopra, è stata completamente fugata dal successo incredibile dei concerti del Ce.I.S. e di Viterbo con Amore, che hanno attratto, come gli altri, pubblico anche dalle province limitrofe alla nostra!
Da quello amministrativo, sono stati offerti alla cittadinanza degli spettacoli gratuiti di altissima qualità, con un costo per la collettività davvero irrisorio: rapporto qualità/prezzo elevatissimo!!

Con Emanuele Bertelli alla tombola in parrocchia

Con Emanuele Bertelli alla tombola in parrocchia

Chi ha avuto la fortuna – in una serata da lupi! – di partecipare al concerto organizzato dal Ce.I.S., inoltre, ha avuto il “bonus” di assistere all’esibizione di un ragazzino che, nei prossimi anni – se c’è una giustizia a questo mondo! – farà parlare molto di sé.
Sto parlando di Emanuele Bertelli, ha 12 anni e mezzo, ed è venuto da Catania con la sua famiglia per aprire lo spettacolo del 27 dicembre.
Il compito è stato svolto talmente bene – quattro canzoni in cui Emanuele ha dimostrato tutte le sue capacità vocali, la sua bravura e duttilità artistica – che Tony Washington, leader del Charleston Mass Choir, lo ha voluto accanto nell’ultima canzone, e gli ha fatto cantare quasi tutta “Oh happy day”, l’inevitabile finale, tra gli applausi scroscianti del pubblico!
L’immagine più bella di tutto il Festival – sempre secondo me – è proprio quella di Emanuele che canta sotto lo sguardo ammirato del grande maestro americano!
Tanto per rendere l’idea, durante la cena, i cantanti gli hanno chiesto se avesse con sé un Cd e, con un certo imbarazzo, la mamma ha tirato fuori dalla borsa un dischetto con qualche brano inciso amatorialmente, che i Charleston hanno portato con loro previo autografo!!!
Il giorno dopo… a giocare a tombola in Parrocchia!!!
E ora non ci resta che aspettare Pasqua, per un’altra edizione del Tuscia in Jazz Festival che, stando ai nomi dei soli docenti, si annuncia già migliore dell’edizione 2014… mi sto già leccando i baffi!!
E vai che, ripensando a queste cose liete, ho passato qualche momento senza pensare ai vari dolori!
E’ anche a questo che serve avere un blog, no?!

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