Un futuro per la centrale di Montalto di Castro? Sì, ma un futuro clamoroso. L’ex impianto nucleare dell’Enel, inattivo da due anni e mezzo, potrebbe essere riconvertito ben presto ad un nuovo scopo. Sempre per produrre energia, ma stavolta come termovalorizzatore. Secondo quanto risulta a Viterbopost, infatti, da alcune settimane sono in corso delle consultazioni da parte della proprietà Enel per trasformare la struttura in una realtà in grado di trasformare rifiuti e scarti in energia, secondo i più avanzati criteri tecnologici attualmente disponibili, quelli già utilizzati in molti Paesi europei, con le massime garanzie a livello ambientale e di sicurezza e sfruttando anche le opportunità offerte dall’ultimo decreto del Governo, lo Sblocca Italia. E a quel punto quella castrense sarebbe la realtà più grande di tutta Europa nel suo genere.
Sempre secondo le fonti di Viterbopost, sarebbero già stati effettuati dei contatti a Roma tra il Governo, la proprietà dell’impianto Enel e le organizzazioni sindacali, le quali avrebbero ricevuto garanzie a livello occupazionale (ad oggi la centrale è ferma) se non promesse di nuove assunzioni, sulla scorta – per capirci – delle iniziative prese dalla Fiat Fca a Melfi.
Con la prossima realizzazione del nuovo tratto dell’autostrada Tirrenica (per ora fino a Tarquinia) e con il sempre promesso completamento della Trasversale Orte – Civitavecchia, tra l’altro, Montalto diventerebbe collegata in modo molto migliore rispetto al passato. Ma il vero spirito che ispirerebbe questa operazione mastodontica trova fondamento a livello continentale: oggi l’Italia spedisce migliaia di tonnellate di rifiuti all’estero (Germania, Olanda e altri Paesi), pagando, e poi si trova a riacquistare energia, spesso dagli stessi Paesi che la producono dai rifiuti, Per ridurre il gap col resto d’Europa può far comodo anche elaborare e trattare e sfruttare la mondezza anche in casa propria. C’è solo un’incognita: la reazione degli ambientalisti, che già per il nucleare a Montalto (e anche per la vicina centrale di Torre Valdaliga a Civitavecchia) hanno saputo organizzare negli anni grandi proteste.